unipolarismo
s. m. – Dottrina di stampo neoconservatore che identifica gli Stati Uniti come unica potenza capace di imporre la propria egemonia sullo scacchiere geopolitico mondiale. L'idea del «momento unipolare» è stata espressa all'inizio dell'ultimo decennio del 20° secolo da Charles Krauthammer all'indomani del crollo del muro di Berlino (1989) e della dissoluzione dell’Unione Sovietica, avvenimenti che segnano la fine dell’equilibrio bipolare della guerra fredda. In questo mutato scenario gli Stati Uniti, spinti anche dal boom della new economy, costituiscono di fatto l’unica superpotenza mondiale, sia per superiorità economica sia militare. L’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 alle Twin towers e al Pentagono, con i successivi interventi militari in Afghanistan e Iraq, spalanca le porte a un 'decennio breve' caratterizzato dall’egemonia globale americana. La presidenza del republicano G.W. Bush, costretta dall’attacco al cuore degli Stati Uniti a rivedere i suoi propositi isolazionisti in politica estera, diventa allora sostenitrice dell’esportazione di libertà e democrazia nel mondo, anche con le armi. La guerra al terrorismo su scala globale consente di esibire tutto il potenziale bellico statunitense e punta a scoraggiare il terrorismo jihadista, che potrebbe colpire nuovamente, anche con armi di distruzione di massa: il conflitto asimmetrico tra una superpotenza e gruppi terroristici privi di identificazione territoriale è volto a riaffermare la leadership mondiale degli Stati Uniti. Per dare sostanza ideologica e popolarità a questa idea, l’amministrazione Bush reinterpreta la guerra al terrorismo secondo i canoni dell’idealismo americano: una guerra per esportare democrazia e libertà. L’alto costo di vite umane delle operazioni in Afghanistan e Iraq, paesi ancora alle prese con un difficile percorso di costruzione della democrazia, hanno però mostrato tutti i limiti di questa visione politica e culturale. Mentre gli Stati Uniti si affannavano nella difficile e costosa guerra al terrorismo, la comunità internazionale ha assistito all’ascesa di nuove potenze come la Cina, l'India e il Brasile.