unit linked
Polizze in parti. Particolari prodotti delle assicurazioni del ramo vita (capitale differito o rendita differita) in cui le prestazioni sono espresse in numero di ‘parti’ o ‘quote’ di un sottostante, denominato unit. Appartengono alla famiglia delle polizze con prestazione del contraente ben definita (premio usualmente costante) e prestazione della compagnia di assicurazione (capitale o rendita assicurata) variabile, agganciata all’andamento di un sottostante. Nel caso delle u. l., questo è un fondo di investimento (spesso, ma non necessariamente, interno all’impresa di assicurazioni) o una SICAV (➔); il fondo può essere di tipo azionario, bilanciato od obbligazionario, ma in ogni caso i suoi investimenti dovrebbero essere coerenti con uno stile di gestione trasparentemente collegato a un benchmark (➔), dichiarato alla stipula del contratto; al limite il sottostante può essere rappresentato direttamente da un indice che funge da benchmark.
L’impresa individua un fondo comune aperto, o una SICAV, nel quale confluiscono tutti i premi (al netto delle spese) pagati dagli assicurati, in unica soluzione o più spesso con premio annuo costante per un certo numero di anni. Ogni premio netto versato dal contraente si può considerare, nel momento in cui viene versato, come il premio unico di uno ‘spicchio’ di un’assicurazione vita cui è idealmente connessa una prestazione pari al montante attuariale (con doppia capitalizzazione demografica e finanziaria, secondo le regole delle polizze ordinarie) del premio, e nello stesso tempo come la riserva matematica di tale prestazione. L’importo del premio è tradotto, dividendolo per il valore corrente della quota del fondo, in un certo numero di quote. In base all’andamento degli investimenti effettuati con le risorse a disposizione, l’impresa calcola ogni anno il rendimento finanziario ottenuto (al netto delle spese e del compenso per la gestione) da tali investimenti e aggiorna coerentemente il valore della quota. Per es., se il rendimento netto è stato del 4%, il valore della quota è il 104% di quello dell’anno precedente. Procedendo in tal modo, la somma dei premi annui pagati dal contraente si traduce in un certo numero di quote del fondo (somma delle quote acquisite con ciascun premio) e alla scadenza del contratto o al momento del pagamento della prestazione, il totale delle quote sarà (ri)trasformato nel valore monetario della prestazione, applicando come coefficiente di trasformazione il valore corrente della quota. L’entità della prestazione dipenderà evidentemente dall’evoluzione nel tempo del valore della quota. Si tratta di una forma assicurativa che nei casi di andamento negativo del fondo potrebbe fornire prestazioni deludenti e, al verificarsi di forti perdite, pregiudicare il risparmio degli assicurati. Per scongiurare questo rischio, alcune u. l., dette garantite, sono assistite da una garanzia di minimo sulla prestazione, mentre quelle prive di tale garanzia sono chiamate pure.