Università
L'introduzione dello studio del cinema in ambito universitario fu oggetto di riflessione, tra i primi, di G.-Michel Coissac che nel 1930 sollecitava l'inserimento della nuova disciplina in ogni livello di istruzione dalla scuola primaria sino alle facoltà universitarie. Intanto negli Stati Uniti, nel 1929, era stata discussa la prima tesi di PhD in cinema. In Italia, le prime tesi di laurea riguardanti il cinema risalgono al periodo tra le due guerre, come quella sul cinema come forma d'arte contemporanea sostenuta da Francesco Pasinetti nel 1933 presso la facoltà di Lettere dell'Università di Padova. Nella stessa università, dove nel 1940, si sarebbe laureato con una tesi sull'estetica del film anche Antonio Covi (dal 1945 padre gesuita), dirigente dell'Azione cattolica e tra i fondatori del cineforum di Padova.
Il cinema entrò nell'u. italiana quando, a partire dal 1950, il pedagogista Luigi Volpicelli organizzò presso il Magistero di Roma i corsi liberi di filmologia. Furono chiamati a tenere delle lezioni Umberto Barbaro, Pasinetti, Luigi Chiarini e Mario Verdone. Dal 1961 Chiarini divenne titolare di un insegnamento a contratto, come 'dottore', presso l'Università di Pisa. Ma la disciplina non era stata ancora riconosciuta nell'ordinamento universitario. Al fine di ottenere tale riconoscimento, Verdone richiese di poter essere esaminato da una commissione per la libera docenza che conseguì brillantemente, assumendo così il titolo di professore (1965, divenendo poi ordinario nel 1973). L'anno dopo anche Chiarini conseguì la libera docenza e tra il 1968 e il 1969 si insediarono i primi tre professori ordinari: Chiarini, Giuseppe Sala e Guido Aristarco. Una svolta verso una maggior promozione dello studio del cinema si determinò con l'istituzione nel 1971 del DAMS (Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo) all'interno della facoltà di Lettere dell'Università di Bologna, che avrebbe negli anni richiamato l'attenzione degli altri atenei italiani sino alla costituzione di altri corsi di laurea DAMS, per es. a Brescia, a Torino, a Roma, a Cosenza, a Palermo, a Firenze. Nel 1980, si ebbe una seconda tornata di concorsi universitari che promosse studiosi di prestigio come Gianni Rondolino, Gian Piero Brunetta, Giorgio Tinazzi, Edoardo Bruno, Mino Argentieri, e, successivamente, Lino Miccichè e Francesco Casetti. Nonostante l'alto profilo dei nuovi docenti, l'insegnamento delle discipline del cinema rimase ai margini del settore umanistico ancora per un certo tempo e solo dalla metà degli anni Novanta si sarebbe potuto insediare un maggior numero di cattedre per far fronte alla forte domanda che il settore disciplinare registrava. L'insegnamento 'di cinema', per un lungo periodo principalmente storico-teorico, doveva in tempi recenti aprirsi anche all'aspetto creativo. Diversi dipartimenti e corsi di laurea (rappresentati anche da una terza 'ondata' di docenti, tra i quali Paolo Bertetto, Roberto Campari, Gian Paolo Caprettini, Antonio Costa, Lorenzo Cuccu, Giorgio De Vincenti, Franco La Polla, Liborio Termine, Leonardo Quaresima, Orio Caldiron, Vito Zagarrio ecc.) si sono aperti all'evoluzione tecnologica, con relativa formazione professionale (incoraggiando anche la produzione in digitale) come naturale fase successiva a quella dello studio teorico e storico-comparativo.