universo (agg.)
Latinismo; vale " tutto insieme ", " tutto quanto ", e designa la totalità degl'individui di una certa classe collettivamente considerati (v. UNIVERSO, sost.).
La forma volgare, al femminile singolare, è presente solo in Cv IV XIX 7 Segnore nostro Iddio, quanto è ammirabile lo nome tuo ne l'universa terra!, in traduzione da Ps. 8, 2 " Domine, Dominus noster, quam admirabilis est nomen tuum in universa terra " (cfr. F. Groppi, D. traduttore, Roma 1962², 33).
Frequente la forma latina: al singolare solo con nomi collettivi (Mn II V 12 universo populo reclamante; Quaestio 87 coram universo clero Veronensi; Mn III XIII 1, VE I XVIII 1; si noti Mn II VIII 14 Exivit edictum... ut describeretur universus orbis, da Luc. 2,1, che va raffrontato con Ep VII 14 universaliter orbem describi); altrimenti è al plurale (VE I VIII 1 per universa mundi climata; Ep VI 23 contra leges universas in legum principem conspiratis?; XIII 67 [l'Empireo è] caelum supremum, continens corpora universa... intra quod omnia corpora moventur; si noti il neutro plurale di V 27 [Cristo] sibi et Caesari universa distribuens). Nella formula universis et singulis, che ricorre in Ep V 1 e Quaestio 1, il valore distributivo di ‛ singuli ' è opposto a quello, collettivo, di u. e introduce nella totalità della classe il principio della distribuzione; cfr. la distinzione singularmente diversi - universalmente... pur [uno] di Cv IV VI 8.