UNNERICO (Hugnericus, Hunerix, ‛Ονώριχος)
Re dei Vandali dal 477 al 484. Figlio maggiore di Genserico, sposò, per volere del padre, prima una figlia del re dei Visigoti Teodorico I, poi nel 456 la figlia di Valentiniano III Eudossia, che nel 472 fuggì a Gerusalemme. Consapevole della diminuita potenza dello stato vandalico, cosa che permise ad alcune stirpi maure di rendersi indipendenti, tenne all'inizio del suo regno un contegno arrendevole verso l'imperatore d'oriente Zenone, rinunziando alle richieste che aveva avanzato. Sempre per timore di un conflitto con l'impero d'Oriente si mostrò dapprima benevolo verso i cattolici. Perseguitò invece i manichei e infierì senza pietà contro le famiglie dei fratelli Teoderico e Gento, eliminando quanti potevano costituire un pericolo per la successione al trono del figlio Ilderico. Alla fine del suo regno, sentendosi ormai sicuro da un attacco dell'imperatore d'Oriente, colpì i cattolici con una terribile persecuzione, dovuta alla sua natura fanatica e sanguinaria, all'influenza del clero ariano, a motivi politici. Prescrisse a quelli che avevano uffici di corte o pubblici di professare l'arianesimo, punendo quanti fecero resistenza. Il 24 febbraio 484 ordinò l'applicazione di tutte le disposizioni emanate dagl'imperatori romani contro gli eretici a danno dei sudditi cattolici che non fossero passati all'arianesimo entro il 1° giugno. Dopo tale data si procedette alla persecuzione generale. Benefica per il cattolicismo d'Africa fu la morte di U. (23 dicembre 484).
Bibl.: L. Schmidt, Gesch. d. Wandalen, Lipsia 1901, pp. 103-12; id., Gesch. d. deutschen Stämme. Die Ostgerm., Monaco 1934, pp. 308, 468-469; F. Martroye, L'Occident à l'époque byz. Gothes et Vandales, Parigi 1904, pp. 179-82, 191-209; Benjamin, in Pauly-Wissowa, Real-Enc., VIII, coll. 2582-83; F. Lot, in Hist. du Moyen Âge (nella Hist. gén. del Glotz), I, pp. 32-33.