‛UNṢURĪ (Abū l-Qāsim Ḥasan ibn Aḥmad)
Poeta persiano nato a Balkh in epoca ignota; morto verso il 441 eg. / 1049-1050 d. C. Appartenne alla corte di Mahmūd il Ghaznevide (nell'Afghānistan), di cui fu poeta favorito. Scrisse tre poemetti narrativi, tutti perduti, per quanto. la materia di uno, gli amori romanzeschi di Wāmiq e ‛Adhrā', ci sia nota da elaborazioni posteriori della stessa leggenda, come quella del turco ottomaco Lāmi‛ī. Conservato è invece il divano lirico di ‛U., contenente molte poesie encomiasticle in onore di Maḥmūd, e di altri principi e dignitarî ghaznevidi, e rammiste a queste poesie d'amore, descrittive, ecc. Astro di prima grandezza nella cerchia dei poeti ghaznevidi, maestro di finezze retoriche e verbali, 'U. è nell'estimazione indigena un classico della poesia persiana antica.
Buon articolo di U. F. Büchner, in Encycl. de l'Islām, ed. franc., IV, 1932, pp. 1077-79.