UOVO (lat. ovum; fr. øuf; sp. huevo; ted. Ei; ingl. egg)
È il gamete femminile o macrogamete, cellula quiescente di dimensioni assai considerevoli che ha in genere accumulati nel suo citoplasma materiali nutritizî di riserva per lo sviluppo dell'embrione (v.) e che nel loro complesso formano il cosiddetto tuorlo o vitello o plasma nutritivo o deutoplasma. Si originano nella gonade femminile od ovario da cellule madri, gli oogonî primarî, che, attraverso fasi di accrescimento e quindi di maturazione, conducono alla formazione dell'uovo maturo (v. fecondazione; genetica; germe e germinale; riproduzione).
Ha di regola forma sferica, più o meno schiacciata ai poli, talora più o meno allungata ellissoidale o cilindrica. Dimensioni variabili nelle uova dei Vertebrati da quelle minime dell'uovo del topo che ha un diametro di mm. 0,o6 a quelle gigantesche delle uova di alcuni Selaci (pescicani) o di alcuni Uccelli: 85 mm. di diametro quello di struzzo; 40 mm. quello del pollo. L'uovo umano ha un diametro di mm. o,2.
Il protoplasma dell'uovo (ooplasma) è di regola limitato all'esterno da una sottile membrana, la membrana vitellina o membrana di fecondazione che strettamente aderisce alla sua superficie e che in genere si rende visibile a fecondazione avvenuta (v. fecondazione). Alla membrana vitellina seguono altri involucri protettori o di nutrizione di cui alcuni, i primari, come la membrana vitellina sono formazioni dell'uovo stesso: così la spessa zona radiata delle uova di Vertebrati; altri, detti involucri secondarî, derivano dalle cellule del follicolo ovarico, come il corion, membrana tipica delle uova di Insetti; altri, infine, i terziarî, derivano da secrezioni delle pareti dell'ovidutto, dell'utero o di speciali ghiandole annesse: sono di questa categoria l'albume con le "calaze", la membrana testacea, i gusci delle uova di Uccelli e dei Rettili, le capsule delle uova dei Molluschi, dei Selaci, ecc., la ganga gelatinosa che riveste le uova di Anfibî e di alcuni Pesci, ecc.
Una o più aperture (micropili) possono attraversare gl'involucri primarî e secondarî dell'uovo e in tal caso favorire la penetrazione dello spermio nella fecondazione. La loro posizione varia nelle uova dei diversi gruppi.
Il citoplasma, di struttura alveolare o pseudoalveolare, contiene il nucleo o vescicola germinativa, che nell'uovo maturo prende il nome di pronucleo femminile o nucleo dell'uovo. Grandezza e posizione della vescicola germinativa - delimitata da una distinta membrana nucleare e contenente uno o più nucleoli - variano anch'esse nei diversi tipi di uova.
Nell'ooplasma si trovano più o meno abbondanti e diversamente distribuite inclusioni varie di cui la maggior parte sotto forma di sferule, ovoidi, dischi, costituiscono il deutoplasma o vitello. Dal punto di vista della sua composizione chimica, si deve osservare che il vitello risulta di una mescolanza eterogenea di sostanze diverse: grassi e proteine principalmente, ma anche di glucidi, sali minerali e acqua.
In base alla quantità di vitello contenuta nell'uovo e alla sua distribuzione, si possono distinguere, secondo il Balfour, varî tipi di uova: alecitiche od omolecitiche, dette pure isolecitiche in cui le sferule vitelline, in scarsa quantità, sono uniformemente distribuite nel protoplasma alveolare; tali, ad es., le uova di Echinodermi, dell'Anfiosso e dei Mammiferi placentali; uova centrolecitiche dotate riccamente di tuorlo, che è localizzato al centro dell'uovo intorno a una zona di citoplasma contenente il nucleo di segmentazione: tali le uova di Artropodi, eccettuate quelle degli scorpioni, e quelle di alcuni Celenterati; uova telolecitiche che presentano un netto differenziamento polare (v. polarità) in quanto il tuorlo, molto abbondante, essendo più pesante del citoplasma, è prevalentemente concentrato nell'emisfero inferiore (quello vegetativo), come nelle uova di Anfibî, o addirittura, come nelle uova dei Teleostei, dei Selaci, dei Rettili, degli Uccelli, ecc., il protoplasma è rappresentato da un piccolo disco formativo a un polo dell'uovo, il polo animale, il resto dell'uovo essendo occupato per intero dal tuorlo.
Dipendentemente da queste condizioni la segmentazione (v. embriologia) cioè la divisione dell'uovo in cellule (blastomeri), può essere totale (segmentazione oloblastica) o parziale (segmentazione meroblastica). Nel primo caso si possono avere uova a segmentazione radiale, dissimmetrica, bilaterale e spirale; nel secondo discoidale e superficiale.
Rispetto all'embrione e all'adulto cui l'uovo darà origine con il suo sviluppo, si possono trovare nell'ooplasma, e più o meno precocemente, particolari regioni organo-formative che hanno valore di prelocalizzazioni germinali in quanto corrispondono ai varî organi dell'organismo futuro. Con la segmentazione tali regioni, o meglio i materiali in esse contenuti, vengono a essere distribuiti nei blastomeri, per cui secondo il Conklin, si hanno uova a segmentazione determinata quando fin dal principio i blastomeri sono determinati per la produzione dei varî organi dell'embrione, o indeterminata (v. determinazione). In questi, che si potrebbero definire aspetti della promorfologia dell'uovo, rientrano la polarità (v.) e la bilateralità (v. simmetria: Biologia, XXXI, p. 806) del medesimo.
Bibl.: E. B. Wilson, The Cell in Development and Heredity, New York 1925; 3ª ed.