URANIO (Lucius Aurelius Iulius Sulpicius Uranius Antoninus)
Regnò localmente a Emesa, forse già dal 248, ribellandosi a Filippo, più certamente tra il 253 e il 254. Probabilmente fu della famiglia dei principi sacerdoti di Emesa, la cui resistenza contro Shapur I cessò con la venuta in Oriente di Valeriano.
Il tipo presentatoci da un gruppo di monete, tutte della zecca emesena, è quello di un giovane dai tratti piacevoli, con fronte bassa, naso arcuato, occhio grande sotto le sopracciglia rilevate ed incise, bocca piccola, capigliatura trattata in fitti riccioli a chiocciola che si continua in ampî favoriti sulle guance e ricorda taluni ritratti monetali di Caracalla. In altre emissioni invece le guance sono meno piene, il naso corto e dritto, il mento più pieno e i capelli e la barbula sono cortissimi e lisci. Le divergenze sono da imputarsi a un diverso incisore del conio che si ispirava probabilmente ad altri tipi monetari.
Bibl.: H. Cohen, Mon. Imp., IV, p. 503 ss.; R. Delbrück, Münzbildnisse von Maximinus bis Carinus, Berlino 1940, pp. 124-125, tav. 18 A (con bibl. prec.); id., in Numismatic Chronicle, VIII, 1948, p. 11 ss.; S. L. Cesano, Uranio Antonino e le sue monete, in Riv. st. di Numism., LVII, 1955, p. 51 ss.; B. M. Felletti Maj, Iconografia Romana Imperiale da Severo Alessandro a M. Aurelio Carino, Roma 1958, pp. 50; 214, tav. XXXVIII, n. 123-124.