urbanizzazione
Processo attraverso cui, dalla concentrazione urbana, si transita alla diffusione dell’insediamento e delle funzioni urbane sul territorio, con la formazione di una rete di città gerarchicamente ordinata e tale da distribuire capillarmente i servizi o, comunque, da limitare al minimo gli spostamenti che la popolazione deve compiere allo scopo di fruirne.
Il fenomeno dell’u., sempre esistito fin dall’origine della città, ha assunto, dall’inizio degli anni 2000 connotati molto particolari, che dipendono dalla rapidità e dalle proporzioni della concentrazione demografica in aree urbanizzate. Infatti, si stima che più della metà della popolazione mondiale viva in ambienti urbani, ovvero in centri con più di 10.000 abitanti (soglia minima di un’agglomerazione per essere ritenuta urbana). Tra le cause che hanno generato l’odierna u. ci sono, da un lato, la disgregazione dei sistemi di produzione agricola e la crescita cumulativa e polarizzata dell’industria manifatturiera a basso contenuto tecnologico (che hanno prodotto uno ‘sviluppo senza crescita’), e, dall’altro, la forte spinta alla terziarizzazione che rende la prossimità, la diversità, la competizione dell’ambiente urbano, fattori determinanti per lo sviluppo economico.
L’u. può configurarsi come crescita progressiva di un centro esistente che, nell’espandersi, ingloba, anche in modo disordinato, il territorio circostante; o anche come rete di città che stabiliscono una continuità funzionale e una forma di ‘collaborazione’ tra unità produttive, tale che si possa parlare di regione urbanizzata, dove l’efficienza dei mezzi di comunicazione rende accessibili beni e servizi distribuiti in un territorio piuttosto vasto. Si tratta del processo in atto in molte parti del pianeta (nelle cosiddette megalopoli del Nord-Est e del Sud-Ovest degli Stati Uniti, nella fascia costiera del Sud-Est del Giappone, nei Paesi Bassi e anche in Italia, nella Pianura Padana). L’incremento delle reti di comunicazione e telecomunicazione internazionali, l’accumulo di funzioni finanziarie e culturali, la localizzazione di centri di ricerca avanzata e di sedi direttive delle principali società multinazionali, rendono tali poli i luoghi di controllo del sistema economico mondiale.