URBANO VII papa
Giambattista Castagna nacque il 4 agosto 1521 a Roma, ma discendeva da nobile famiglia genovese. Studiò diritto a Perugia e a Padova; conseguito il titolo di dottore, tornò a Roma, dove fu preso sotto la protezione dello zio, il cardinal Girolamo Varallo, che lo portò seco in Francia, quando vi fu inviato come legato presso Enrico II. Tornato a Roma, ebbe il posto di referendario della segnatura di giustizia; nel 1553 divenne arcivescovo di Rossano; nel 1559, governatore di Perugia; nel novembre 1561, si recò al concilio di Trento e vi rimase fino alla chiusura, come membro di una commissione per la riforma della Chiesa. Nel 1564 si iniziò la sua carriera diplomatica, in cui spiegò grande abilità: fu inviato nunzio a Madrid e tenne tale carica fino al 1572; nel giugno 1573 fu mandato nunzio a Venezia per promuovere la guerra contro il Turco; nel'78 rappresentò la Santa Sede al congresso di Colonia per la pace dei Paesi Bassi e, fallite le trattative, tornò a Roma nel 1580 ed ebbe il posto di consultore dell'Inquisizione e della Congregazione per gli affari dello stato pontificio; il 12 dicembre 1583 fu nominato cardinale. Egli non era stato favorevole all'elezione di Sisto V, ma talmente si imponeva per competenza negli affari della chiesa, per prudenza, bontà e per zelo religioso, che Sisto V se ne servì per importanti incarichi. Alla morte di Sisto V, il suo nome apparve fra quello dei papabili fin dal primo giorno del conclave: godeva il favore del granduca di Toscana e degli Spagnoli e soprattutto non suscitava l'opposizione dei partiti. Il 15 settembre 1590 fu eletto papa e prese il nome di U. VII. La Chiesa si attendeva molto da lui, perché si intuiva che avrebbe informato la propria azione ai decreti tridentini. Ma, colto da febbre malarica, si spense il 27 settembre. U. lasciò tutto il suo patrimonio - trentamila scudi - alla Confraternita dell'Annunziata per dotare le ragazze povere. La Confraternita gli eresse un monumento nella Cappella di Santa Maria sopra Minerva, dove le spoglie furono tumulate il 21 settembre 1606.
Bibl.: L. Pastor, Storia dei papi, X, (trad. P. Cenci), Roma 1928, pp. 505-520, con ricca bibliografia.