Vedi URBISAGLIA dell'anno: 1966 - 1997
URBISAGLIA (Urbs Salvia Pollentinorum, Οὔρβα Σαλονῖα, Οὐρβιαταλία, Urbisalvia)
Città della Regio V (Picenum), presso l'odierna U. (Macerata). Fondata attorno alla metà del I sec. a. C., fu municipio iscritto alla tribù Velina, e certamente colonia dall'età di Traiano. Centro fiorente nell'età imperiale, fu distrutto da Alarico (Proc., Bell. Goth., ii, 16).
Dei magistrati, conosciamo: IVviri, quinquennales, ed aediies. Quanto al culto: una flaminica Salutis Augustae (C.LL., ix, 5534), del cui tempio rimane il ricordo nelle tegole iscritte salutis aug(ustae) Salviensis (5530).
Tra i personaggi più ragguardevoli: C. Salvio Liberale, C. Nonio Basso e C. Fufio Gemino.
La città, le cui testimonianze monumentali pervenuteci sono le più notevoli di tutte le Marche, sorgeva all'incrocio di due strade: una da Septempeda (S. Severino) a Fermo e l'altra da Osimo, attraverso Helvia Ricina (Villa Potenza di Macerata), ad Ascoli Piceno.
Restano ancora in piedi, per buona parte, le mura urbiche, del perimetro di circa 2 km, intramezzate da torri e da avancorpi poligonali, con avanzi della Porta Gemina sul lato E; entro la cinta, in alto, un serbatoio d'acqua, a due ambienti coperti a vòlta, lunghi m 51,50 e larghi ciascuno m 2,90, alti 4,20; a mezza costa, adagiato con la cavea alla collina, il teatro, di recente rimesso in luce, con il fronte della scena di m 104; più in basso, resti di probabile ninfeo con muro a nicchie che dovevano contenere probabilmente delle fontane; subito fuori delle mura, verso O, nuclei di due sepolcri a pianta quadrata, alti m 6,80 e m 7,50, e proseguendo a m 120 dalle stesse, l'anfiteatro, il meglio conservato di tutta la regione, con l'asse maggiore di m 96,60 ed il minore di m 74,60, databile, secondo le iscrizioni dedicatorie ivi rinvenute, ad età flavia (81 d. C.).
Da Urbs Salvia provengono, inoltre, numerose iscrizioni tra cui un frammento di Fasti triumphales, alcune statue marmoree iconiche e diversi ritratti pubblici e privati in marmo databili i più al I sec. d. C.
Bibl.: C.I.L., IX, 5529-5563; W. Smith, Dict. geog., Londra 1873, s. v.; H. Nissen, Ital. Landesk., Berlino 1902, II, p. 422; H. Radke, in Pauly-Wissowa, IX A, 1961, c. 98, s. v. Urbs Salvia; B. Belloni, Urbisaglia, Macerata, s. a.; F. Caraceni, Memorie di Urbisalvia, Urbania 1952; id., I Salvi ed Urbs Salvia, 1958; A. Degrassi, Inscr. It., XIII, Fasti et elogia, 1947, p. 338 ss.; G. Annibaldi, in Arch. Anz., LXXIV, 1959, c. 196-201.