ŪRMIYAH (A. T., 73-74, 92)
RMIYAH Il più ampio dei laghi iranici, in iranico detto Däryacha, o "piccolo mare", nell'Azerbaigian, non lungi dalla frontiera turca. Il Lago di 0rmiyah, che è un bacino chiuso, al pari di quello finitimo di Van, misura da N. a S. circa 140 km., e 55 al massimo da E. a O.; ha una superficie (media) di 5000 kmq. (13 volte il Lago di Garda) e un bacino imbrifero di 50 mila kmq. Lo specchio d'acqua è a 1294 m. d'altezza. I suoi immissarî principali sono il Djaghati a S. e l'Adji Chai (il fiume di Tabrīz) a E. Tra marzo e aprile le piene dei torrenti che alimentano il lago (fusione delle nevi) ne accrescono la superficie fino a oltre 6000 kmq., scaricandovi un'ingente massa alluvionale. Le acque, fortemente saline (14-23% e perciò tali da non consentire la presenza della vita), dànno luogo a esalazioni d'idrogeno solforato e a depositi di sale lungo le rive (in parte sfruttati, sebbene con metodi primitivi), dalle quali l'attività dell'uomo è costretta a tenersi dovunque lontana. La profondità è scarsissima (5 m. in media; 14 al massimo nell'angolo NO). Il lago, che occupa il fondo di un bacino tettonico, è probabilmente avanzo di un più ampio specchio d'acqua dolce pliocenico, rimasto privo di emissario per sbarramento vulcanico dovuto all'attività del Sahend.
Le oscillazioni di livello, che alternano periodi di aumento a periodi di diminuzione (evidentemente in rapporto con l'intenso riempimento alluvionale operatovi dai fiumi, ben visibile dalla presenza, sul perimetro, di più o meno estesi aggetti peninsulari) - con prevalenza, in questi ultimi tempi, dei primi - sono da porre in rapporto con cause diverse, non esclusa l'attività agricola dei settori vicini, che storna per i bisogni delle colture le acque correnti, abbastanza copiose, in origine defluenti al lago.
Questa disponibilità idrica, rendendo possibile l'irrigazione artificiale, condiziona infatti, nei piccoli bacini separati che fanno da corona al lago (Khoi, Dilman, Riẓāyyeh, Ushnu, Marāghah, Tabrīz), l'esistenza di numerosi agglomerati di sedentarî, che vi sostituisce uno dei distretti persiani a più forte densità di popolazione. Colture prevalenti, con la vite, sono quelle cerealicole (grano e miglio), quelle del cotone, del tabacco, del ricino, del riso, dei meloni.
Nel distretto al cui centro è Ūrmiyah si contano oltre 350 centri abitati. La città, circondata da mura, alterna, come di regola nell'Irān, edifici a giardini. Contava 49.833 ab. nel 1933, per la maggior parte Turcotatari, e per il resto Armeni, Nestoriani e Israeliti. Il commercio principale che la anima è quello delle uve passe e dei cereali.
Bibl.: T. B. Gunther, Contribution to the Geography of the Lake urmi and its Neighbourhood, in Geogr. Journ., XIV (1899), pagine 504-23; R. De Mecquenem, Le lac d'Ourmiah, in Ann. de géogr., XVII (1908), pp. 128-44.