urologia
Branca specialistica, prevalentemente chirurgica, che ha per oggetto lo studio e il trattamento delle malattie dell’apparato urinario.
Le malattie dell’apparato urinario erano già note in epoche antichissime, come dimostra il reperto di calcoli vescicali nei reni di mummie. Ippocrate conosceva sicuramente la litotomia, la calcolosi vescicale, la pionefrosi, i tumori del rene, ecc. L’alessandrino Erasistrato (prima metà del 3° sec. a.C.) sapeva della filtrazione dell’urina nel rene; Ammonio praticava la litotripsia e l’altro alessandrino, Erofilo (ca. 300 a.C.), diede il nome alla prostata; Euriade di Sicilia praticava la nefrotomia; Aulo Celso descrisse la tecnica operatoria della litotomia, rimasta invariata per 17 secoli. Nei secoli successivi si ebbe l’evoluzione pratica e dottrinale dell’u., che fu integrata dalla ricerca anatomica: descrizione del trigono vescicale, rapporti tra tubuli e bacinetto renale (G. Falloppia), ecc. Tra il sec. 16° e il 18° fiorirono i cosiddetti litotomisti, empirici che praticavano l’asportazione dei calcoli vescicali, detta allora taglio della pietra.
Gli sviluppi dell’u. moderna si riannodano alle grandi scoperte del 19° sec., quali l’antisepsi e l’asepsi, la narcosi, ecc. Il chirurgo francese Félix Guyon (1831-1920) può essere considerato il fondatore della moderna chirurgia urologica. La specialità è progredita in modo costante in tutti i suoi numerosi campi d’intervento: urolitiasi, oncologia urologica, urodinamica, u. ginecologica, u. pediatrica, endoscopia. Di rilievo, anche per la prevalenza delle problematiche cliniche nella popolazione generale, sono gli approcci multidisciplinari applicati alla calcolosi delle vie urinarie e alla patologia prostatica. Nel primo caso si è assistito al grande sviluppo di tecniche mininvasive con accesso percutaneo o transuretrale, attualmente utilizzabili in casi selezionati grazie all’ampia diffusione della litotripsia (➔) extracorporea. La chirurgia renale viene limitata a casi selezionati preliminarmente in base alla particolare conformazione e dimensione del calcolo o per la coesistenza di altre patologie della via escretrice che necessitano di contemporanea correzione chirurgica. Nel campo della patologia prostatica l’u. rappresenta la branca specialistica di elezione, a partire dalla prevenzione oncologica periodica (esplorazione digito-rettale, biopsia prostatica, ecc.) fino al trattamento medico o chirurgico con approccio tradizionale, transuretrale o laparoscopico.