Uruk
Antica città della Bassa Mesopotamia (60 km a N-O di an-Nasiriyah). Già importante nella fase protostorica cui dà nome (➔ Uruk, periodo di), la città raggiunse i 100 ha nel periodo protodinastico (inizi del 3° millennio a.C.) quando fu cinta di mura attribuite al mitico Gilgamesh. La Lista reale sumerica segnala la dinastia di Eanna, con re leggendari quali Enmerkar, Lugalbanda e Gilgamesh; poi una I dinastia di U. con re storici quali Enshakushanna, Lugal-kinishe-dudu e Lugal-kisalsi, attestati da iscrizioni del protodinastico IIIa (ca. 2450-2400), infine una II dinastia di U. rappresentata dal solo Lugalzagesi, che nel protodinastico IIIa (ca. 2350) diede vita al primo tentativo di unificazione mesopotamica, fallito per il sopravvento di Sargon di Akkad. La III dinastia di U., postaccadica, è poco nota, mentre il re di U. Utu-khegal (2100 ca.) ebbe il merito di scacciare i gutei e dare avvio alla rinascita sumerica, poi proseguita dalla III dinastia di Ur. In seguito U. fu indipendente per breve periodo (1870-1800 ca.) con la dinastia di Sin-kashid, per essere poi annessa da Larsa e infine da Babilonia. Da allora in poi seguì le vicende della Babilonia, restando sempre accentrata sul tempio di Inanna (o Nanaya), la cui statua di culto venne depredata dagli elamiti nel 12° sec. e restituita da Assurbanipal. In età neobabilonese e persiana U. fu al centro di un rilancio economico, con i vasti latifondi templari gestiti da appaltatori privati. Conobbe ancora periodi di floridezza in età ellenistica e partica.