uscita
Deverbale di ‛ uscire ' (v.), vale " l'andar fuori, via " da un luogo nel quale ci si trova (Cv II I 6 e 7 ne l'uscita del popolo d'Israel d'Egitto, Giudea è fatta santa e libera. Ché avvegna essere vero secondo la lettera sia manifesto, non meno è vero quello che spiritualmente s'intende, cioè che ne l'uscita de l'anima dal peccato, essa sia fatta santa e libera in sua potestate); metaforicamente, nel senso di " discendenza ", in Pg VIII 132 Vedete il re de la semplice vita / seder là solo, Arrigo d'Inghilterra: / questi ha ne' rami suoi migliore uscita.