UŽHOROD (nel medioevo Ungogratus, ungh. Ungvär; A. T., 51-52)
Città della Cecoslovacchia, capoluogo della Russia Subcarpatica, posta 130 m. s. m., sulle rive del fiume Uh (che manda le acque al Tibisco attraverso il Bodrog), dove le ultime colline dei Carpazî si affacciano sulla pianura ungherese. Il clima è piuttosto continentale (media annua 8°,8), con inverni alquanto freddi (gennaio -3°,2), estati fresche (luglio 19°,6) e precipitazioni non troppo abbondanti (770 mm., con valori massimi in giugno e minimi in febbraio). La città, che era difesa da una fortezza (sede ora del seminario), si trova in posizione abbastanza pittoresca. Essa è residenza d'un vescovo greco-cattolico e centro agricolo abbastanza attivo, sede d'importanti mercati, luogo dove si lavora il legno dei vicini boschi (mobilifici) e dove si fabbricano oggetti d'argilla. Nella campagna vi sono anche numerosi alveari. Essa è inoltre importante nodo ferroviario, dato che la valle dell'Uh è risalita da una linea che tocca Pereč in e attraverso il Passo di Užocký passa in Polonia. La popolazione (1930:26.669) è assai mescolata, con prevalenza di Ungheresi e di Ebrei nella città e di Rutenì nel contado. I Cèchi sono ora in aumento, soprattutto perché Užhorod, che fino a qualche anno fa aveva una pavimentazione molto sconnessa e ospitava numerose colonie di zingari, si sta trasformando in centro amministrativo.