uzza
Per l'unica occorrenza del termine, nello scherzoso sonetto a Sennuccio vestito d'una uzza, / ch'era vergata d'uno scaccatuzzo (Rime dubbie VI 5), si veda la nota del Contini: " Uzza si riconduce direttamente all'antico francese houce, ‛ veste amplissima lunga fino ai piedi ' (lo stesso vocabolo che il moderno housse), forse anche per la dialefe che precede; ma poiché in un sonetto cavalcantiano, Guata, Manetto, quella scrignutuzza, si ha in rima un'uzza, non è escluso un guasto del nostro verso (uzzuzza, diminutivo anche qui?) ".
Si ricordi, infatti, che tutte le parole-rima del sonetto sono diminuitivi (in -uzza o -uzzo).