VERESAEV, V. (pseudonimo di Vikentij Vikent′evič Smidovič)
Scrittore russo, nato a Tula nel 1867, vive nell'U.R.S.S. Di professione medico, acquistò larga rinomanza con Zapiski vrača ("Le memorie di un medico", trad. ital., Palermo 1922), ma anche nel campo strettamente narrativo si fece notare per la sua tendenza realistica, ondeggiante tra Čechov e Gorkij, con un fondamento spirituale però più ottimista che pessimista, più attivo che scettico. Politicamente e socialmente passò dal populismo (narodničestvo) al marxismo e perciò accolse dapprima con simpatia la rivoluzione bolscevica. Ne rimase però poi un po' in disparte come intellettuale, e della sua crisi testimonia il romanzo V tupike ("In un vicolo cieco", 1922, trad. ital. Milano 1925). Romanzi principali: Bez dorogi ("Senza strada", 1895), Na povorote ("Alla svolta", 1911).