VABALATO (Iulius Aurelius Septimius Vabalathus Athenodorus)
Figlio di Zenobia e di Odenato, salì al trono di Palmira ancor fanciullo (266-67) sicché la madre governò in sua vece; fu proclamato Augusto nel 271 e ornò con Zenobia il trionfo di Aureliano.
Nelle monete di Antiochia e di Alessandria egli compare con tratti spesso contrastanti, ma sempre piuttosto giovanili: si distinguono due ritratti: l'uno con capelli lunghi, quasi femminei cinti da benda e corona secondo la moda dei re asiatici; l'altro, più frequente, in cui è palese l'intento di assimilarsi all'imperatore romano, con capelli cortissimi e tratti più marcati ed incisivi.
Bibl.: H. Cohen, Monn. Emp., VI, p. 215-218; E. A. Stückelberg, Bildnisse röm. Kaiser, Zurigo 1916, tav. 127; Mattingly-Sydenham, Rom. Imp. Coinage, V, i, Londra 1933, pp. 308, 381, tav. IX, 131; R. Delbrück, Münzbildnisse von Maximinus bis Carinus, Berlino 1944, p. 160 s., fig. 22; W. Ensslin, in Pauly-Wissowa, VII A, 1948, c. 2113-17, s. v. Vaballathus, n. 2 (con bibl. prec.); B. M. Felletti Maj, Iconografia Romana Imperiale, Roma 1958, p. 27 ss.