VACARIO
. Giurista, nato in Lombardia nel secondo decennio del millecento. Studiò legge in Bologna al tempo dei quattro dottori. Intorno al 1145 l'arcivescovo Teobaldo di Canterbury lo condusse come suo consigliere in Inghilterra. Là fondò, in Oxford, una scuola di diritto tanto frequentata che l'insegnamento del diritto romano parve pericoloso per l'integrità delle tradizioni giuridiche locali.
Per agevolare lo studio a coloro che non potevano acquistare l'intero Corpus iuris compose con opportuni estratti delle varie sue parti un compendio che fu intitolato Liber pauperum e che valse il titolo di pauperistae a coloro che su esso studiavano. Intorno ad esso si svolse una ricca fioritura di glosse. Passato ai servigi di Ruggiero arcivescovo di York e datosi alla carriera ecclesiastica, V. trovò anche impiego nella pubblica amministrazione. Viveva ancora, ben avanti nell'età e tuttavia apprezzato, nel 1198. Intorno al 1156 aveva scritto una Summula de matrimonio che rivela anche una buona conoscenza dei canoni. Come teologo trattò De assumpto homine.
Bibl.: C. F. Wenck, Magister Vacarius, Lipsia 1820; A. Stoelzel, Die Lehre von der Operis novi nuntiatio, Kassel 1865; F. De Zulueta, The Liber pauperum of Vacarius, Londra 1923.