Havel, Vaclav
Havel, Václav. – Poeta, drammaturgo e politico ceco (Praga 1936 - Hrádeček 2011). Dopo aver lavorato come macchinista in diversi teatri praghesi, si iscrisse a corsi di drammaturgia per corrispondenza. Nella seconda metà degli anni Settanta fu esponente di punta di Charta 77, movimento clandestino di opposizone al regime comunista, e scontò cinque anni di carcere come dissidente politico durante i quali affidò le sue riflessioni alla corrispondenza con la moglie (Dopisy Olze 1985; già apparso in trad. it., Lettere a Olga, 1983). Diventato il leader della rivoluzione 'di velluto', che nel 1989 riportò la democrazia nel Paese, nel 1990 fu eletto presidente della della Repubblica Cecoslovacca (primo capo di stato non comunista dal 1948), carica da cui si dimise nel luglio 1992 nell'ambito della crisi della federazione. Nel gennaio 1993 fu eletto presidente della neonata Repubblica ceca ed è rimasto in carica fino al 2003. Scrittore prestato controvoglia alla politica, durante la sua presidenza fu promotore di una linea liberale e di apertura al mercato. Con il dramma d'esordio Zahradní slavnost (1963; «La festa in giardino») e poi con i due capolavori Vyrozumění (1965; trad. it. Memorandum 1966) e Largo desolato (1985; trad. it. 1985), H. dà forma a una traiettoria teatrale che nasce con chiare influenze del teatro dell'assurdo e successivamente vira verso un teatro d'impegno civile dai forti connotati etici, incentrato sulle vicende politiche del proprio Paese. Antikódy (1964; trad. it. Anticodici 1997) è una raccolta di poesie visuali sperimentali spesso costruite sulla ciclica ripetizione di una parola e disposte secondo figure geometriche. Negli ultimi anni, terminati gli impegni della vita pubblica, H. ha spostato la propria produzione letteraria verso un orizzonte più intimo e autobiografico, esemplari in questo senso sono Prosím stručně (2006, «Brevemente, per favore»), un ironico intreccio della vita pubblica con quella privata, Odcházení (2007; trad. it. Uscire di scena 2010), una pièce sull'abbandono delle cariche politiche, e la commedia Pět Tet (2010; «Dozzine di cugini»), che prosegue i temi di Vernisáž (1975; trad. it. Vernissage 1977) sulla figura, autobiografica, di un intellettuale del dissenso che deve fare i conti con la normalizzazione politica. Gli ultimi saggi sono Pro postmoderní politické (2003; «Per una politica postmoderna»), Pravda a láska musí zvítězit nad lží a nenávistí (2007; «L'amore e la verità devono trionfare sull'odio e la menzogna») e Prosím stručně. Rozhovor s Karlem Hvížďalou, poznámky, dokumenty (2006; trad. it. Un uomo al castello: intervista con Karel Hvížd'ala, fogli di diario e appunti, 2006). Tra i numerosi riconoscimenti, nel 2010 gli è stato attrribuito il premio Franz Kafka per la letteratura della Società Franz Kafka di Praga.