VACUOLO
. In moltissime cellule vegetali adulte, tanto di piante inferiori assai semplici quanto di quelle superiori, si osservano nella massa plasmatica delle cavità ripiene d'un liquido (succo vacuolare), il quale è ben distinto dal plasma cellulare; tali piccole cavità sono dette vacuoli. Questi sono assai piccoli e in numero notevole nelle cellule giovani e, col progredire dell'età, si fondono insieme per rottura dei sepimenti che li separavano, così che il numero dei vacuoli si riduce e la complessiva capacità vacuolare si accresce; il protoplasma viene respinto verso la periferia e con esso, nel maggior numero dei casi, anche il nucleo. Nei casi più evidenti la cellula adulta può apparire come una vescichetta contro le pareti della quale stanno il nucleo e il protoplasma; questo è ridotto a una sottile membranella e la maggior parte del lume cellulare è occupata da un unico grande vacuolo. La delimitazione, di carattere più fisiologico che morfologico, tra plasma cellulare e contenuto vacuolare è data da una membrana, detta dal De Vries tonoplasma, la quale ha le stesse proprietà della membrana delimitante il protoplasma vers0 l'esterno.
Il contenuto vacuolare (succo vacuolare o cellulare) è assai vario. Oltre a piccole quantità di sostanze colloidali, vi si trovano soluzioni spesso assai concentrate di zuccheri (glucosio nell'uva, saccarosio nella canna da zucchero e nella barbabietola), di acidi, quali il citrico (limone), malico, tartarico e loro sali (uva, piante succulente), di cloruro di sodio o di nitrato di calcio (piante dei luoghi salati o dei terreni assai pingui), tannini (frutti di mirabolano), pigmenti, per lo più di natura antocianica (petali della rosa e della viola mammola, buccia dell'uva e della mela, foglie di begonia o di ciclamino), alcaloidi (atropina della belladonna), glucosidi (digitalina della digitale), insomma moltissime sostanze elaborate dalle cellule attive, e ivi accumulate allo stato di riserve o di prodotti di rifiuto. Talora vi si accumulano anche sostanze che appaiono sotto forma di concrezioni solide, come i granuli di aleurone dei semi, ricchi di proteine e di sostanze fosforate (semi di ricino, mandorlo, pisello, fava, senape, ecc.). L'acqua è di norma il costituente più abbondante e spesso il più importante, del succo vacuolare come nelle piante grasse. La ricchezza di succhi in queste piante come quella di molti frutti (uva, arancio, ecc.) è in relazione con l'abbondanza di vacuoli, che in alcuni tessuti di questi organi (idroenchimi) assumono una parte affatto preponderante come riserve di acqua negl'individui crescenti in località assai aride.
L'interesse applicativo dei vacuoli è evidente quando si consideri che il loro contenuto in zuccheri, proteine, alcaloidi, tannini, ecc., costituisce spesso la base dell'alimentazione umana nonché di numerose attività economiche dell'uomo.
Riguardo all'origine dei vacuoli è da ritenere che essi si formino nelle cellule giovani da granulazioni mitocondriformi contenenti corpi colloidali, che in seguito si rigonfiano, si diluiscono e confluiscono fino a formare i veri vacuoli.