VADA Volaterrana
Antico porto e stazione della Via Emilia, lungo la costa toscana, tra i fiumi Fine e Cecina, identificabile con l'odierna Vada. Il porto è descritto da Rutilio Namaziano, che, tornando in patria, vi fece scalo il 5 novembre del 417 d. C. e vi sostò probabilmente fino al mattino del 7: vi si entrava per mezzo di un canale d'ingresso difficile, segnato da file di pali coperti da rami per indicarlo con maggiore chiarezza. Il poeta non parla della stazione, che dovette essere d'importanza secondaria.
In vicinanza erano la villa e i possessi dei Cecina e delle saline menzionate ancora nelle carte medievali: la loro ubicazione è incerta. Come indica il nome, Vada appartenne a Volterra, ma probabilmente fu abitata solo in età etrusco-romana e romana, perché nelle vicinanze furono trovati solo sepolcri ed edifici di età tarda. Circa il 1000 la località era in possesso di Pisa, poi appartenne anche per un certo tempo ai Genovesi; al principio del sec. XV passò a Firenze.
Bibl.: E. Repetti, Dizion. geogr. fisico stor. Toscana, s. v. Vada Volaterrana: Bullett. d. Instit., 1829, pp. 18, 203 segg.; 1850, p. 75 segg.; H. Nissen, Italische Landesk., II, Berlino 1902, p. 300 seg.; J. Carcopino, À propos de Rutilius Namatianus, in Rev. d. ét des latines, 1928, p. 180 segg.; Corpus Inscript. Lat., XI, i, 1740, 1767, 1783.