Vajont
Affluente di sinistra del Piave, nel quale si getta presso Longarone (Belluno). Le sue acque, alla fine degli anni Cinquanta del sec. 20°, furono sbarrate da una diga che creò un serbatoio di quasi 170 milioni di m3. Il 9 ott. 1963, una frana di 260 milioni di m3 di roccia si staccò improvvisamente dal sovrastante Monte Toc, precipitando nell’invaso; la diga resse all’urto, ma generò un’onda gigantesca che distrusse Longarone e diversi altri abitati causando la morte di ca. 2000 persone. La frana della montagna fu causata dall’erosione generata dall’acqua raccolta nel lago artificiale che si era formato con la costruzione della diga e che era stato illecitamente innalzato oltre quota 700 metri. Nel 1971 la Cassazione confermò la responsabilità della società SADE e dell’ENEL, che avevano realizzato la diga, e di vari loro dirigenti. Nel 1997 la Montedison (che aveva acquisito la SADE) fu condannata a risarcire i comuni colpiti dalla catastrofe. La vicenda si concluse nel 2000 con un accordo per la ripartizione degli oneri di risarcimento danni tra ENEL, Montedison e Stato al 33,3% ciascuno.