BREGAGLIA, Val (lat. Prae Gallia; ted. Bergell; A. T. 20-21)
È così chiamata la valle della Mera, o Maira, affluente di sinistra del Liro, nel bacino dell'Adda. Si estende dal passo di Maloja (m. 1811), che la separa dalla valle dell'Inn o Engadina, fino a Chiavenna (m. 333). Geograficamente italiana, dipende politicamente dal Cantone dei Grigioni (Svizzera) eccettuato il breve tratto della valle inferiore dalla frontiera di Castasegna (m. 690) fino a Chiavenna (Sondrio), dove la Mera unita col Liro volge al sud, verso il lago di Mezzola, diventando tributaria dell'Adda. La superficie totale del bacino della Mera dal Maloja a Chiavenna si calcola a 191 kmq., di cui 182 in territorio svizzero.
La Val Bregaglia si divide naturalmente in quattro parti, di diversa conformazione fisica. La parte più alta, chiusa da due grandi archi montani, separati l'uno dall'altro dalla depressione del Maloja, e versanti le loro acque rispettivamente all'alta Mera e all'Ordlegna (Val Marozzo e Val Muretto), costituisce il bacino di raccoglimento delle acque montane, quasi tutto deserto e inabitato. Da Casaccia, dove le suddette valli tributarie convergono nella Val Bregaglia propriamente detta, fino alla gola di Chiavenna sotto il confine italiano, segue il bacino vallivo, diviso però in tre bacini minori: il primo da Casaccia (m. 1460) fino al gradino vallivo di Asarina; il secondo da Asarina fino alla Porta, lungo il piano di Vicosoprano (m. 1071); il terzo inferiormente alla Porta (Promontogno, m. 819). Alle rocce nude e agli scarsi pascoli delle Val Marozzo e Val Muretto succedono pascoli e boschi a partire dalla discesa del Maloia; cominciano poi, scendendo lungo la valle, le terre coltivate nel piano vallivo e lungo i più bassi declivî, mentre i fianchi continuano a vestirsi di boschi; colture di patate e boschi d'abete nella Sopraporta; cereali, viti (a Castasegna), boschi di castagni, querce e tigli nella Sottoporta.
I centri abitati sono distribuiti lungo la grande strada rotabile che segue il fondo della valle, ovvero sulle terrazze a mezza costa dei monti di settentrione, minacciati tutti dalle frane e dalle valanghe (Piuro nel 1618, Casaccia nel 1834, Soglio nel 1844, Vicosoprano nel 1863). Questa triste condizione della vallata viene ad aggiungersi alle cause che spingono gli abitanti all'emigrazione, spesso permanente. La popolazione complessiva della Val Bregaglia in territorio svizzero oscillò nel decorso secolo da 2200 ab. nell'anno 1800, a 1638 nel 1860, a 1814 nel 1888 e a 1741 nel 1900.
I comuni della Sopraporta sono: Casaccia, Vicosoprano e Stampa, che è il centro più popoloso (537 ab. nel 1888 e 443 nel 1900). Quelli della Sottoporta sono: Bondo, col centro a Promontogno, attuale capoluogo del distretto, Soglio, e Castasegna dove c'è la dogana italo-svizzera. I comuni in territorio italiano, ossia in provincia di Sondrio, sono: Villa di Chiavenna col centro a Case Scattoni (alt. m. 625, ab. 848 nel centro e 1171 nel comune [1911], stazione climatica estiva; Piuro (alt. m. 484, con 1631 ab.); Chiavenna (alt. m. 333, ab. 4699) stazione capolinea della ferrovia elettrica Colico-Chiavenna.
Il tipo fisico e il carattere degli abitanti di Val Bregaglia sono prevalentemente italiani, nonostante la sudditanza politica svizzera. Ed italiano in fondo è anche il linguaggio, pur con le inevitabili infiltrazioni della parlata ladina confluente in quella lombarda originaria; prevalgono gli elementi fonetici ladini nella Sopraporta, più prossima all'Engadina, e quelli lombardi nella Sottoporta, confinante con l'italianissima provincia di Sondrio. La religione ufficiale è la protestante riformata, eccettuate alcune famiglie di cattolici a Castasegna ed a Vicosoprano, oltre gl'Italiani abitanti nella valle. L'istruzione ed il benessere generale si vanno sempre più diffondendo per le ricchezze accumulate dagli emigrati all'estero, per il commercio di transito fra l'Italia e la Svizzera, per l'affluenza dei forestieri. Anche l'industria alberghiera va progredendo in tutta la valle dove sorgono ora ottimi alberghi.