VAL di NOTO (A. T., 27-28-29)
NOTO Così era chiamato, a SE. della Sicilia, uno dei compartimenti in cui l'isola fu divisa per una parte del Medioevo e nell'età moderna sino al 1812.
Le prime sicure notizie di questo Vallo risalgono all'età normanna, quando Noto era una piazza solidamente fortificata, e nel 1172 troviamo in esso un maestro giustiziere. Fu incluso in massima parte nel giustizierato della Sicilia citra flumen Salsum, quando l'isola, dall'età sveva a tutta l'età angioina, ne comprese due; e quando nell'età aragonese riappaiono i Valli in numero di quattro, i confini del Val di Noto sono chiaramente determinati: all'esterno il Mare Africano, dalla foce del Salso al Capo Passero, e il Mare Ionio da questo capo sin presso la foce dell'Alcantara, a S. di Taormina, e all'interno varî solchi e principalmente il Salso e il Simeto dalla parte di O. o di NO.
Due importanti città vi erano comprese anche nell'età aragonese, Catania e Siracusa, e un buon numero di terre (23), castelli (castra) e abitati minori, che ora sono anch'essi città notevoli o paesi cospicui, come la stessa Noto, Augusta, Ragusa, Piazza Armerina, Caltagirone, Nicosia, oltre all'importante contea di Modica. Questo Vallo, con Catania, solo più tardi e per poco inclusa nel Val Demone, fu allora dominato dalla feudalità recente, cioè dal partito catalano; ma vi era anche qua e là fortemente rappresentato il partito latino o nazionale, specialmente nella predetta contea di Modica, appartenente ai Chiaramonti.
Di questo Vallo, che ebbe, come gli altri, carattere prevalentemente amministrativo, si cominciò a conoscere meglio l'estensione e il movimento demografico al tempo del dominio spagnolo, quando i censimenti divennero più o meno regolari. Il Val di Noto alla metà del sec. XVI (1548) aveva una superficie corrispondente a 8588 kmq. e una popolazione di 267.131 ab. Veniva quindi, per estensione, non per densità (31 ab. per kmq.), dopo il Val di Mazara. E il territorio rimase inalterato, per questo come per gli altri due Valli, sino alla loro soppressione. Ma alla metà del sec. XVII (primo censimento che ci dà più ampie e piò utili notizie demografiche per tutta la Sicilia) nel Val di Noto si contavano appena 50 comuni, mentre erano 101 nel Val di Mazara, di poco più grande, e 134 nel Val Demone, che era il più piccolo dei tre; ma in proporzione il Val di Noto aveva anche il minor numero di comuni feudali. Nel 1653 qui i comuni feudali erano 3,7 per uno demaniale o reale, mentre nel Val di Mazara erano 5,11 e nel Val Demone 7,6. Nel Val di Noto la popolazione si mantenne stazionaria o ebbe scarso incremento sino alla metà del '700, ma crebbe rapidamente nella seconda metà di questo secolo: infatti tra il 1548 e il 1748 la densità oscillò tra 31 e 29, mentre nel 1798 fu di 59 ab. per kmq.
Nei sette Valli, che furono costituiti con la legge sull'amministrazione civile del 1817, erano nel territorio del Val di Noto (soppresso sin dal 1812) quelli di Catania, di Siracusa e di Caltanissetta: ma nel primo vi era in più qualche distretto che era stato già nel Val Demone, e nel terzo il distretto della stessa Caltanissetta, già nel territorio del Val di Mazara. (Cfr. anche val demone; val di mazara).