RABBI, Val di (A. T., 17-18-19 e 24-25-26)
Valletta trentina confluente nella Val di Sole, aperta tra i fianchi meridionali dell'Ortles e percorsa dal torrente Rabbies che nasce dall'Alpe di Sternai a 2655 m. s. m. e dopo 8 km. di corso precipitoso da N. a S. prende e conserva per 12 km. la direzione NO.-SE. per gettarsi, sulla sinistra, nel Noce, sotto Malè. La Val di Rabbi è una delle più note del Trentino non solo per le sue sorgenti acidulo-ferruginoso-gassose, situate quasi in fondo alla valle, a 1247 m. e a 12 km. da Malè, ma anche quale zona di villeggiatura estiva e quale centro turistico per ascensioni alpine nel gruppo Ortles-Cevedale. La valle, specie nel tratto più basso, è stretta e selvaggia, chiusa tra fianchi boscosi e prativi, ricchi in alto di pascoli e spesso spazzati dalle valanghe; più a monte essa si allarga in un ampio bacino prativo sparso di casali e di "masi". Il comune di Rabbi è assai esteso (135,56 kmq.), ma poco popolato (2310 ab., nel 1931). La popolazione, dedita all'agricoltura e all'allevamento, praticava un tempo un'intensa emiġrazione temporanea ed è distribuita fra le tre parrocchie di Pracorno (866 m., 614 ab.), S. Bernardo (1095 m., 959 ab.), sede del comune, e Piazzola (1314 m., 696 ab.); alle quali corrispondono anche tre villaggetti dello stesso nome. Assai numerosi sono i casali e le case sparse sia permanenti sia temporanee. Queste, note col nome di "masi", sono di solito più in alto, fra i pascoli alpini e sono frequentate nei mesi estivi dalle singole famiglie della valle che vi portano anche il bestiame a monticare. Una carrozzabile da Malè risale la valle fino a Bagni di Rabbi, dove intorno alla fonte sono stati costruiti alcuni buoni alberghi. Le acque di Rabbi sono indicate per anemia e clorosi, forme gastro-enteriche, affezioni nervose, convalescenza.