CARRERA, Valentino
Nato a Torino il 19 dic. 1834 da Luigi e da Luigia Tossatti, fu impiegato presso la direzione delle gabelle fino al 1878, quando, col minimo servizio necessario, si ritirò per dedicarsi completamente alla produzione teatrale. Morì a Torino il 12 ott. 1895.
Nel 1859aveva composto il dramma a sfondo sociale Il lotto (Intra 1859).Nel 1861aveva pubblicato a Torino Cronaca della difesa del Lago Maggiore nel 1859, e a distanza di soli pochi mesi, sempre a Torino, il volume Perlaghi ed Alpi: preregrinazioni di uno zingaro;G. Carducci, su La Nazione (20 febbr. 1862), notandone "certa disposizione alla descrizione pittoresca, alle osservazioni interiori", osservava che il linguaggio era "stranamente figurato e astratto", consigliando una maggiore misura stilistica. Dopo aver composto il Don Girella (Torino, teatro Alfieri, compagnia Trivella, 27giugno 1862), commedia storica in cinque atti ambientata a Venezia, il C. tentò esperienze teatrali diverse: due drammi fantastici, L'incubo e Il conte Orazio (in Riv. europea [Firenze], III [1871]), la gnomica Chi s'aiuta Iddio l'aiuta la commedia allegorica Concordia, la farsa Una notte passa presto, il dramma sociale O l'una o l'altra (Firenze 1867)e la commedia di costume La dote (Milano 1864).Ma soltanto nel 1870, con La quaderna di Nanni, egli riuscì a riportare un certo successo, ottenendo il premio governativo al concorso drammatico di Firenze e riscuotendo, l'approvazione della critica e del pubblico. Il C., che ammirava G. Giraud (si veda Il conte G. Giraud, in Vite di romani illustri, Roma 1890, II, pp. 3-31), si rifece all'osservazione della realtà popolare nella parodia La guardia borghese fiamminga (1871) e nel dramma sociale Ilcapitale e la mano d'opera (1972).
Seguirono La nuova scuola degli avvocati, rappresentata a Torino il 24 maggio 1874, che cambiò il suo titolo in Un avvocato dell'avvenire (venne pubblicata a Milano nel 1876), Galateo nuovissimo (1875), che gli fece ottenere l'onorificenza di cavaliere dal ministro R. Bonghi, Scarabocchio e Il danaro del comune (1876).Nel 1871era stata rappresentata a Venezia da C. Rossi, C. Leigheb e F. Andò Gli ultimi giorni di Goldoni, scritta su materiale documentario raccolto a Parigi. Il lavoro fu scelto nel 1889per lo spettacolo inaugurale della Casa di Goldoni a Roma. Del 1883 è uno studio Sulteatro nazionale in Italia e in Ispagna, edito a Torino; di pochi anni avanti era stata una iniziativa di organizzare a Torino un ciclo di rappresentazioni del teatro classico che ebbe breve vita, ma che va ricordata almeno per una buona messinscena della Mandragola.
Nel C. l'impegno morale e la convinzione dell'ufficio civile del teatro, lo spirito di osservazione, l'intuito per le situazioni e le possibilità comiche si accompagnarono a mancanza di misura costruttiva, a enfasi eccessiva, a facile ricorso a effetti e improvvisazione.
Di lui si ricordano ancora: Alessandro Puschin (1865); Marco Polo (1871); La figliuola del saltimbanco (1882); La mamma del vescovo - per soli uomini (1884); La filosofia di Giannina (1885); Il colpo di Stato - per sole donne (Torino, teatro Gerbino, compagnia Pieri-Vitaliani, 6 febbr. 1889); Varsavia (1890); Alla prova del dolore (1890); Di chi la colpa? (1894).
Tutto le commedie furono comprese nei cinque volumi Le commedie (I-IV, Torino 1887-90; V, ibid. 1909).
Fonti e Bibl.: Necrol. in Illustraz. Ital., 20 ott. 1895, p. 242(foto ibid., 3 nov. 1895, p.287); A. Roux, Histoire de la litterature contemporaine en Italie (1859-1874), Paris 1874, p. 245; A.De Gubernatis, Dizionario biografico degli scrittori contemporanei, Firenze 1879, p. 259; T. Milone, Mem. e doc. per servire alla storia del teatro piemontese, Torino 1887, pp. 8 s.; G. Cauda, Chiaroscuri di palcoscenico, Savigliano 1910, pp. 43ss.;G. Drovetti, Storia del teatro piemontese,Torino 1956, p. 82; Enc. dello spett., III, coll. 112 s.