VALERIA (Galeria Valeria)
Figlia di Diocleziano (v.), moglie di Galerio (v.), alla morte di questi (311) vaga per circa due anni con la madre, perseguitata da Licinio e Massimino Daza (v. tetrarchi), sinché è decapitata per loro ordine.
Le monete coniate dal 308 al 311 in zecche della Siria, della Tracia e dell'Egitto non solo variano nello stile dell'incisione, talora duro e incisivo, talaltra più morbido e plastico, ma anche nei tratti stessi del viso, ora presentato con fronte alta, naso lungo e dritto, mascella piuttosto pesante, ora con un volto stranamente rimpicciolito con piccolo naso e guance rotonde e morbide. Anche per l'acconciatura abbiamo tre varianti di quella con treccia riportata sulla fronte, e una con trecce avvolte attorno al capo. Il ritratto, pur manifestando quella accentuazione dei volumi che è caratteristica del tempo è, rispetto a quelli maschili coevi, ingentilito da una maggior morbidezza.
Bibl.: J. J. Bernoulli, Röm. Ik., II, 3, p. 205, tav. VIII, 5; J. Maurice, Numismatique Constantinienne, Parigi 1908-12, I, tav. VIII, 1-3, p. 80 s.; II, p. 465, t. XIII; K. Wessel, in Arch. Anz., 1946-47, pp. 67, 70, fig. III-IV.