VALERIANO I (P. Licinius Valerianus)
Di cospicua famiglia romana, fu acclamato imperatore in Raetia nel 253.
Padre di Gallieno, chiamò il figlio alla coreggenza lasciandogli le province occidentali, stabilendo in Antiochia la sua residenza imperiale. Combatté in Oriente contro Goti e Persiani. Nella battaglia di Edessa del 260 fu fatto prigioniero da Shapur I (v.) e morì in prigionia. Sulle monete appare sempre con una faccia grossa, circondata sotto il mento da una larga striscia adiposa e costantemente sbarbato. I suoi capelli non sono tagliati corti a sforbiciate aderenti, come era costume sino ad allora, ma sono formati da ciocche piccole e piatte. Il volto appare piuttosto energico. In scultura non ci è pervenuto di lui alcun ritratto sicuro: sia il busto del Museo Torlonia di Roma attribuitogli dal Visconti, sia una testa dei Musei di Berlino (probabilmente Gallieno), e una testa del Museo Greco-romano di Alessandria, presentano un aspetto troppo giovanile per potervi riconoscere V., il quale, quando fu eletto imperatore, aveva certamente più di sessant'anni. Egli si trova rappresentato su un cammeo di arte sassànide ora nel Cabinet des Médailles della Bibliothèque Nationale di Parigi, che raffigura Shapur in combattimento con lui e in atto di farlo prigioniero (vol. iii, fig. 1218). Gli episodî della cattura di V. e del suo omaggio al sovrano parthico si trovano anche su rilievi rupestri di arte sassànide a Bishapur (mentre a Naqsh-i Rustam l'imperatore raffigurato in atto di omaggio è Filippo l'Arabo). Sia sui rilievi che sul cammeo i tratti fisionomici dell'imperatore risultano generici.
Bibl.: P. E. Visconti, Catalogo del Museo Torlonia, Roma 1883, pp. 280-1, n. 601; C. Blümel, Römische Bildnisse-Katalog der Sammlung antiker Skulpturen, Berlino 1933, tav. 74, R. 114, p. 47; G. Bovini, Osservazioni sulla ritrattistica romana da Treboniano Gallo a Probo, in Mon. Ant. Lincei, XXXIX, 1943, c. 201 ss.; B. M. Felletti Maj, Iconografia romana imperiale, Roma 1958, pp. 50; 215 ss. Per i rilievi sassànidi: R. Ghirshman, Parthes et Sassanides, Parigi 1962, figg. 196-197; cfr. figg. 204, 205 (traduz. ital., Milano 1963).