Valerio
Valerio Luca (Napoli 1552 ca - Roma 1618) matematico italiano. Cresciuto a Corfù, luogo d’origine della madre, nel 1570 si trasferì a Roma per entrare nella Compagnia di Gesù, che successivamente abbandonò prima di prendere i voti. Dopo aver studiato nel Collegio romano, nel 1590 si recò a Pisa, dove conobbe Galileo, con il quale stabilì rapporti di reciproca stima e amicizia. Nel 1591 insegnò geometria e lingua greca nel Collegio romano e nel 1600 ottenne una cattedra all’università di Roma. Nel 1604 pubblicò il De centro gravitatis solidorum libri tres (Il centro di gravità dei solidi), un’opera particolarmente apprezzata da Galileo nella quale applicò i metodi di Archimede per determinare volume e centro di gravità di corpi solidi. Nel 1612 entrò a far parte dell’Accademia dei Lincei e fu nominato revisore delle edizioni accademiche. In seguito all’ammonizione papale a Galileo del febbraio 1616, colto alla sprovvista e forse intimorito dalle possibili conseguenze sulla disputa copernicana, diede le dimissioni dal sodalizio linceo. Nella riunione accademica del 24 marzo dello stesso anno, i Lincei espressero piena solidarietà a Galileo e non accettarono le dimissioni di Valerio, ma gli vietarono di essere presente alle successive riunioni. Precursore di metodi infinitesimali, per la sua originalità nel risolvere problemi di quadratura di linee curvilinee e di meccanica, fu definito da Galileo come un «novello Archimede».