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GISCARD D'ESTAING, Valéry

di Enrico Decleva - Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1979)
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GISCARD D'ESTAING, Valéry

Enrico Decleva

Uomo politico francese, nato il 2 febbraio 1926 a Coblenza, dove il padre era direttore delle finanze presso l'Alto Commissariato francese; dopo gli studi all'École polytechnique e all'École nationale d'administration, entrò in politica (1954) al seguito di E. Faure. Nel gennaio 1959 fu eletto deputato del Puy-de-Dôme (ove succedeva al nonno materno J. Bardoux), militando nel gruppo degl'indipendenti, e divenne sottosegretario alle Finanze. Nel 1962, a 36 anni, fu promosso ministro nel governo Pompidou, creando un gruppo autonomo di repubblicani indipendenti fedeli alla maggioranza gaullista. Come ministro delle Finanze e degli Affari economici, G. assunse la principale responsabilità del piano di stabilizzazione lanciato nel settembre 1963 e fondato sul tentativo di bloccare i prezzi e sull'introduzione di restrizioni del credito. Nel gennaio 1966 fu sostituito da M. Debré.

Pur restando col suo gruppo nell'ambito della maggioranza, G. manifestò a questo punto una crescente autonomia: cadde in questo periodo la fondazione dei club Perspectives et réalités, a lui legati, e della Fédération nationale des républicains indépendants (giugno 1966). Nel gennaio 1967, per definire la sua posizione nella maggioranza, fece ricorso alla formula del "sì, ma...", che de Gaulle non mancò di stigmatizzare; nell'agosto dello stesso anno criticò l'"esercizio solitario del potere". Già adesso il suo obiettivo era chiaramente rappresentato dalla conquista dell'Eliseo, che contava di raggiungere ottenendo i voti centristi senza perdere quelli gaullisti. In occasione del referendum dell'aprile 1969, G. si pronunciò per il no, riaccostandosi a Pompidou; nel successivo governo di Chaban-Delmas egli ebbe nuovamente il ministero delle Finanze e degli Affari economici, decidendo, nell'agosto 1969, la svalutazione del franco.

Alla morte di Pompidou, G. pose la propria candidatura all'Eliseo all'insegna della formula del "cambiamento senza rischio", riuscendo a ottenere il 32,93% dei suffragi al primo turno, contro il 43,35% del candidato delle sinistre Mitterrand e il 14,76% preso dal candidato gaullista Chaban-Delmas. Al ballottaggio del 19 maggio 1974, nonostante una parte dei gaullisti facesse confluire il suo voto su Mitterrand, G. prevalse di misura, col 50,66% dei suffragi. Con notevole abilità riuscì a rafforzare i consensi sul suo gruppo politico, soprattutto dopo aver affidato, dimessosi Chirac, la carica di primo ministro a Barre. L'insuccesso della sinistra nelle elezioni del marzo 1978 si deve anche al suo personale intervento; i "giscardiani", cioè l'UDF, conquistarono ben 137 segg.

Vedi anche
François-Maurice-Marie Mitterrand Mitterrand ‹mitrã´›, François-Maurice-Marie. - Uomo politico francese (Jarnac, Charente, 1916 - Parigi 1996). Dopo aver preso parte alla Resistenza, fu deputato del gruppo radical-socialista dal 1946, ministro della Francia d'Oltremare nel 1950-51, ministro di stato nel 1952-53; si dimise nel settembre ... Simone Veil Veil ‹vèei›, Simone. - Donna politica francese (n. Nizza 1927); deportata in Germania durante la seconda guerra mondiale, nel dopoguerra si laureò in legge. Magistrato dal 1956, fu segretario gen. del Consiglio sup. della magistratura dal 1970 al 1974. Ministro della Sanità nei gabinetti Chirac (1974-76) ... Jacques-René Chirac Chirac ‹širàk›, Jacques-René. - Uomo politico francese (n. Parigi 1932). Deputato all'Assemblea nazionale dal 1967, ministro dell'Agricoltura nel 1972-74 e degli Interni nel 1974, fu primo ministro dal 1974 al 1976. Segretario generale dell'Union des démocrates pour la république (1974-76), presidente ... Jacques-Michel-Pierre Chaban-Delmas Chaban-Delmas ‹šabã´ delmàs›, Jacques-Michel-Pierre. - Uomo politico francese (Parigi 1915 - ivi 2000). Deputato della Gironde dal 1946 fino al 1997 ed eletto nel 1958 nelle liste dell'Union pour la Nouvelle République, dal 1958 al 1969 fu presidente dell'Assemblea nazionale. Nel giugno 1969 successe ...
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trait d’union
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D'Alema-boy D’Alema-boy (D’Alema boy), loc. s.le m. Collaboratore e consigliere di Massimo D’Alema, esponente politico del centrosinistra. ◆ [Luciano] Consoli, noto alle cronache sia per le sue sfortunate avventure editoriali («La Voce»,...
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