Scrittore spagnolo (Villanueva de Arosa, Pontevedra, 1866 - Santiago de Compostela 1936). Romanziere e autore teatrale, fu decisamente attratto dalle correnti del naturalismo, dell'impressionismo e del simbolismo; realizzò una poetica riassunta nella forma, nella preziosità della lingua e nella musicalità del periodo.
A Madrid dal 1895, cominciò a pubblicare articoli e novelle. In seguito affinò sempre più le proprie qualità di narratore e di stilista. Dalla sua prima maniera, fondamentalmente nazionale e tradizionalista di Femeninas (1894), dopo Corte de amor (1902), Sonata de otoño (1902), Sonata de estío (1903), passò, influenzato dal suo interesse per il naturalismo, l'impressionismo e il simbolismo, a creare cupe e perverse atmosfere, personaggi e passioni fosche e complicate, in una fusione di voluttuosità e di morboso misticismo. Frutto di questi connubi è la figura del libertino e cinico marchese di Bradomín che appare, oltre che nelle due Sonatas già ricordate, in Sonata de primavera (1904) e in Sonata de invierno (1905), in un dramma (1907) che da lui prende nome e nei tre romanzi della guerra carlista, El resplandor de la hoguera (1900), Los cruzados de la causa (1908), Gerifaltes de antaño (1909). Tra le opere teatrali vanno ricordate: Voces de gesta (1912), La marquesa Rosalinda (1913), Divinas palabras (1920), Luces de Bohemia (1920), sui bassifondi sociali, Los cuernos de don Friolera (1921), tutte con caratteristiche farsesche che culmineranno negli esperpentos (pièces tragico-grottesche in cui la realtà appare come se fosse vista attraverso uno specchio deformante). Tra i romanzi: Tirano Banderas (1926), di ambiente americano; La corte de los milagros (1927) e Vida mi dueño (1928), che, con un terzo volume postumo (Baza de espadas, 1958), formano la serie El ruedo ibérico. Tra le raccolte di poesie: Aromas de leyenda (1907); Cuento de abril (1910); La pipa de Kif (1919); El pasajero (1920); Claves líricas (1930).