RENDENA, VALLE (A. T., 17-18-19 e 24-25-26)
Pittoresca valle della Venezia Tridentina, percorsa dal Sarca superiore, fra la confluenza del Sarca di Val di Genova con quello di Campiglio, poco a monte di Pinzolo, e la confluenza nel Sarca del Torrente Finale, a N. di Tione. È diretta da N. a S. e lunga circa 16 km., dal fondo quasi pianeggiante, limitata a O. dai fianchi dell'Adamello, a N. da quelli della Presanella e a E. da quelli del Gruppo di Brenta. Il fondovalle è verde di prati con campi alberati da noci, ciliegi, gelsi e castagni, mentre le pendici dei monti sono tutte coperte da fitti boschi di conifere, qua e là interrotti da ampie radure prative seminate di numerose case temporanee, costruite in buona parte di legno. La valle, abitata fino da tempo preistorico, anticamente unita nella pieve di Rendena, una delle 7 delle Giudicarie, è seminata di villaggi distribuiti quasi tutti lungo la carrozzabile che percorre il fondovalle, ed è abitata da oltre 6800 abitanti, che si dedicano in massîma parte all'agricoltura. Fiorente l'allevamento del bestiame bovino e assai sviluppato per esso l'alpeggio. Molto pregiate, come buone bestie lattifere, sono le mucche di Val Rendena, dal mantello scuro, colore castagno-bruno, tipo ormai allevato con profitto in tutto il Trentino. Le risorse agricole e pastorizie però non sono sufficienti al fabbisogno della popolazione, costretta quindi in parte ad emigrare periodicamente: noti anche fuori della provincia sono gli arrotini girovaghi della Val Rendena. Di grande importanza alpinistica per escursioni sui gruppi vicini, la valle ha centri noti pure come buoni soggiorni estivi (Pinzolo, Strembo). I centri principali che si incontrano risalendo da Tione la valle, quasi tutti lungo la carrozzabile Tione-Campiglio-Malé, sono: sulla destra della valle, Verdesina (648 m.), situato un po' in alto sopra la strada, Villa Rendena (capoluogo del comune omonimo; 608 m., 338 ab.), Iavré (616 m.), Daré (605 m.), Vigo Rendena (capoluogo di comune; 614 m., 361 ab.) del tutto ricostruito dopo l'incendio del 1929, Pelugo (659 m.), vicino a cui è l'antica chiesetta di S. Antonio (sec. IX), Borzago (643 m.), di fronte a Fisto (688 m.), che è sul versante opposto, Spiazzo o Pieve di Rendena (capoluogo di comune; 650 m., circa un centinaio di abitanti), dov'è la parrocchiale di S. Vigilio (1541-42) e un oratorio sorto sul posto dove nel 403 fu lapidato S. Vigilio, vescovo di Trento; Mortaso (700 m.), Strembo (capoluogo di comune; 714 m., 536 ab.), nei cui pressi è una sorgente ferruginosa, di fronte a Bocenago, e Caderzone (716 m.) sulla sinistra della valle, oltre Fisto e Bocenago, già ricordati: Massimeno (861 m.), Giustino (770 m.), Vadaione e Pinzolo (770 m., 1390 ab.), capoluogo del comune omonimo, il centro principale che sorge dove la Rendena si biforca formando le due vallate alpine: di Genova (a O., fra Adamello e Presanella) e di Campiglio (a N., fra Presanella e Gruppo di Brenta).