ROVETO, Valle (A. T., 24-25-26 bis)
Nome regionale tuttora vivo nell'uso per indicare il tronco superiore della valle del Liri (Abruzzo sudoccidentale) dalle sorgenti fino a Balsorano. La forma più antica del nome pare fosse Orbeto; nei documenti dei secoli anteriori al XVIII si trova scritto anche Rubeto e Rovito.
La regione sorgentifera del fiume Liri, costituita da un anfiteatro elevato, tutto recinto da monti, aveva, anzi, nel Medioevo il nome di Val di Nerfa (vallis de Nerphea); la Valle Roveto vera e propria cominciava (e così ancora nell'uso locale) presso Capistrello, là dove la dorsale che la chiude a E. si deprime in una sella per la quale si passa facilmente dal bacino del Liri a quello del Fucino (strada e ferrovia). A S. di Capistrello la valle, assai angusta, è chiusa sulla destra dall'alta dorsale del Viglio (2156 m.), e del Pizzodeta (2037 m.), a sinistra da quella dei Monti Orbetta (1551 m.), Romanella (1759 m.), Serralunga (1882 m.) e Cornacchia (2003 m.). La Valle Roveto abbraccia in sostanza i territorî dei comuni di Capistrello, Civitella, Canistro, Civita d'Antino, S. Vincenzo e Morino, in tutto circa 243 kmq. con 16.000 ab. circa (1931), onde la densità è di circa 65 ab. per kmq. A Balsorano, dove la valle accenna ad aprirsi, comincia il tronco che in passato si diceva Val Sorana.
Il fondo e le parti basse della Valle Roveto sono occupati da colture (cereali, uliveto, ecc.), le parti alte da boschi e pascoli; la pastorizia ovina ha grande importanza. Nuovo impulso ha avuto la vita economica della regione dall'utilizzazione dell'energia idroelettrica ricavata dal Liri; i maggiori impianti sono presso Capistrello.
La valle è risalita da un'antica strada che, proveniente da Sora, raggiunge Avezzano, importante un tempo per le comunicazioni fra l'Abruzzo e il Napoletano; a essa si accompagna dal 1902 la ferrovia (Avezzano-Roccasecca).