valletto
Il vocabolo, derivato dal francese antico valet, appare tredici volte nel Fiore, dove ricorre sempre in stretto rapporto col Roman de la Rose. Presenta il senso che esso ha solitamente nell'italiano antico, di " donzello ", " paggio ", e quindi " servitore ", in CXXIII 1, dove Falsembiante dichiara: I' sì son de' valletti d'Antecristo (" Je sui des vallez Antecrit ", Roman de la Rose 11713).
In tutti gli altri casi presenta il senso generico di " giovane ", che è l'accezione più corrente di valet nel francese antico, e sta sempre a designare il protagonista della vicenda: Schifo, tu fai stranezza / a quel valletto ch'è pien di larghezza / e prode e franco, sanza villania, XIII 7; XIV 6, XV 6, XXIV 8, CXXXIII 10 (" Une trufle pieç'a deïstes / ... D'un vallet qui ci repairait ", Roman de la Rose 12193); CXXXIV 6, CXXXV 6, CXXXVIII 4 (" Ou voilliez au meins qu' il parole / A ce vallet une parole ", Rose 12418); CXL 9, CXLII 1 (" C'est li vallez que vous savez, / Don tant oï paler avez ", Rose 12615); CLVIII 2 (" Bien lo que votre amour seit mise / Ou beau vallet qui tant vous prise ", Rose 13100); CXCVI 1 (" Mais dou vallet que vous me dites... ", Rose 14623).