VALPERGA di Masino e di Caluso
Famiglia piemontese, la cui genealogia risale fino ai tempi di Arduino d'Ivrea, re d'Italia. L'origine della famiglia è controversa. Le varie opinioni, pur convenendo tutte nell'attribuire alla famiglia una stretta parentela con quel re della stirpe anscarica, si differenziano nel determinare con precisione questa parentela. Secondo gli ultimi studî, mentre da Arduino discesero i conti d'Ivrea, di Castellamonte e altri, da Guiberto suo fratello nacque un Guido, padre di Guido II, che il 4 luglio 1070 acquistò molti beni nell'Eporediese, tra cui Masino. I suoi figli, Guido III e Oberto, cominciarono a chiamarsi conti del Canavese alla fine del sec. XI. Nipoti di Guido III furono Guido V e Arduino, stipiti dei conti di Valperga, nonché Guglielmo, primo conte di Masino, il quale nel 1193 procedette con il fratello Arduino alla divisione tra loro dei feudi della famiglia, conservando ciascuno di essi i rispettivi predicati accennati. I discendenti di Guglielmo cedettero nel 1444 i loro diritti su Masino al ramo di questo Arduino, rappresentato allora da Giacomo cancelliere di Savoia (investito nel 1456), ma conservando Borgomasino e il relativo titolo comitale, al quale tornò poi ad aggiungersi Masino quando la vedova di Carlo Francesco, ultimo discendente del cancelliere Giacomo, Eufrasia Solaro di Villanova, ne lasciò erede per testamento, nel 1849, il ramo che prima lo possedeva, allora rappresentato dal marchese Luigi morto poi nel 1872. Caluso, altro dei predicati di questa casata, appartenne a essa fino dai tempi dei primi conti del Canavese; poi passò successivamente ad altri signori finché tornò ai Valperga con il titolo marchionale. Ne fu investito nel 1776 Carlo Francesco V di Masino. La famiglia Valperga occupò sempre un posto eminente nella storia: diede al Piemonte parecchi vescovi, a cominciare da un Pietro vescovo d'Alba (sdoppiato erroneamente in due, uno d'Alba e uno d'Ivrea), eletto nel 1124, o forse nel 1118; Arduino, di Torino, dal 1188 al 1207; Bonifacio, di Aosta, eletto nel 1219, morto forse nel 1243; Guido, di Asti, dal 1295 al 1327; oltre a Girolamo, di Tarantasia, dal 1560 al 1573 e a Francesco Giacinto, di Moriana, dal 1686 al 1736; molti furono insigniti dell'Ordine della SS. Annunziata, altri coprirono cariche importanti o illustrarono la patria nelle armi, come Carlo Francesco, morto nel . 1811, ambasciatore e viceré di Sardegna; Cesare, morto nel 1904, deputato e sindaco di Torino, avo di Cesare Valperga di Masino ora per anticipata successione paterna marchese di Caluso, decorato al valore nella guerra mondiale.
Vita avventurosa e triste fine, ebbe Giacomo. Nominato cancelliere di Savoia nel 1452, si attirò l'odio di una gran parte dell'alta nobiltà, specialmente quando il Delfino di Francia, suo protettore, cadde in disgrazia presso il padre, Carlo VII. Fuggì perciò dallo stato e i sigilli furono dati al suo nemico capitale Antonio da Romagnano. Accusato di tradimento, gli furono confiscati i beni e presa la rocca di Masino dopo un'eroica resistenza opposta dalla moglie Violante di Boglio. Poco dopo, la morte di Carlo VII e la successione di Luigi XI mutò le sorti di Giacomo, che prima divenne cancelliere di Francia, poi riebbe la carica di cancelliere di Savoia per imposizione fatta al duca dal re. Per due anni spadroneggiò, contribuendo ad asservire il suo paese a Luigi XI, finché Filippo Senzaterra figlio del duca Ludovico, ribellatosi contro questo appunto per sottrarre lo stato all'ingerenza francese, s' impadronì del V. nel castello di Thonon, e dopo un simulacro d'illegale processo, per le parziali confessioni estortegli con la tortura, convinto di magia, di aver battuto moneta falsa e di aver voluto sottomettere la Savoia alla Francia, fu annegato nel lago di Ginevra verso la metà di luglio del 1462. Celebre fu l'abate Tommaso (v.).
Bibl.: D. Carutti, Il conte Umberto I (Biancamano) e il re Ardoino, Roma 1884; B. Baudi di Vesme, Il re Ardoino e la riscossa italica contro Ottone III ed Arrigo I, in Bibl. soc. stor. sub., VII, Pinerolo 1900; F. Gabotto, Un millennio di storia eporediese, ibid., IV, ivi 1900; id., Per la storia del Novarese nell'alto Medioevo, in Boll. stor. per la prov. di Novara, I (1917); T. Rossi e F. Gabotto, Storia di Torino, I, in Bibl. Soc. stor. sub., LXXXII, Torino 1914; A. Manno, Il patriziato subalpino, I, Firenze 1895; F. Guasco, Dizionario feudale degli antichi Stati Sardi, I, II, IV, in Bibl. Soc. stor. sub., LIV, LV, LVII, Pinerolo 1911; L. Borello, Valperga di Masino, in V. Spreti, Enciclopedia nobiliare italiana, VI, Milano 1932; F. Gabotto, Lo Stato Sabaudo da Amedeo VIII a Emanuele Filiberto, I, Torino 1892; M. C. Daviso, Filippo Senza Terra. La sua ribellione nel 1462 e le sue relazioni con Francesco Sforza e Luigi XI, in Rivista storica italiana, 1935.