Valvola
In anatomia vengono chiamate valvole (dal latino valvulae, "gusci di baccello") formazioni membranose o restringimenti perlopiù anulari, che all'interno di organi cavi regolano la direzione del contenuto (per es., materiale alimentare, aria ecc.), permettendone il passaggio solo in un determinato senso: per es., valvola pilorica, o piloro, attraverso la quale lo stomaco (v.) comunica con il duodeno; valvola ileocecale allo sbocco dell'intestino tenue nel crasso (v. intestino); valvola spirale del dotto cistico ecc. A livello degli orifizi cardiaci oppure nel lume di un vaso, le valvole sono destinate a opporsi al ritorno della corrente sanguigna verso il punto di origine; si possono distinguere le valvole cardiache atrioventricolari e semilunari, e le valvole venose (ostiali, annesse all'orifizio di sbocco di una vena in un'altra; parietali, disposte in coppia sulla superficie interna delle vene).
La dilatazione e la contrazione dei vasi sono regolate dall'azione dei tessuti muscolari ed elastici presenti nelle loro pareti. Un controllo più preciso del flusso del sangue e della linfa è frequentemente esercitato dalla presenza di valvole, pliche di endotelio e tessuto connettivo. Tali strutture si trovano nelle vene, tranne quelle polmonari, nei vasi linfatici e sono molto sviluppate nel cuore. Sono, invece, assenti nelle arterie, dal momento che il sangue in questi vasi non può normalmente refluire, data la forte pressione con cui è spinto dalle contrazioni cardiache. L'attività della muscolatura scheletrica, insieme alla pressione che viene esercitata durante la respirazione, comprime le vene costringendo il sangue a muoversi verso il cuore; la direzionalità del flusso è mantenuta da valvole a lembi unidirezionali che sporgono dalle pareti dei vasi: esse si aprono quando la pressione spinge il sangue verso il cuore, si chiudono quando il flusso del sangue si inverte. I vasi linfatici, che drenano la linfa dai tessuti periferici al sistema venoso, sono rivestiti da cellule endoteliali per un certo tratto sovrapposte; tale parziale sovrapposizione funge da meccanismo a valvola unidirezionale, e fa sì che il liquido non rientri negli spazi intercellulari. Le valvole presenti nel cuore sono pieghe di tessuto che si espandono dai margini delle aperture tra atri e ventricoli o tra questi e i grossi vasi ai quali danno origine; sono conformate in modo da assicurare un flusso di sangue unidirezionale dagli atri ai ventricoli e da questi ai grossi vasi prevenendo il reflusso. Il sangue passa dall'atrio destro al ventricolo destro attraverso la valvola atrioventricolare destra o triscupide e lascia il ventricolo destro attraverso la valvola semilunare polmonare. Al ritorno, il sangue lascia l'atrio sinistro attraverso la valvola atrioventricolare sinistra, o mitrale o bicuspide, e il ventricolo sinistro attraverso la valvola semilunare aortica (v. vol. 1°, II, cap. 6: Torace, Cuore). Le valvole cardiache possono essere interessate da anomalie di natura diversa (stenosi, insufficienza), la cui eziologia (congenita o acquisita) e la cui modalità (acuta o cronica) variano da caso a caso (v. cuore, Le patologie cardiache).
Le valvole sono comuni nelle vene dei Vertebrati terrestri, mentre mancano completamente nei vasi dei Pesci. Negli Uccelli e nei Mammiferi si trovano anche nei vasi linfatici, mentre negli Anfibi e nei Rettili esistono spesso dei cuori linfatici, che pompano la linfa e la forzano nel circolo sanguigno. Le valvole cardiache sono, invece, presenti in tutti i Vertebrati e, a volte, possono essere fornite anche di piccoli muscoli, che si contraggono all'unisono con il resto del muscolo cardiaco, in modo tale da avere la stessa lunghezza anche quando il ventricolo cambia forma a seguito della contrazione.
Durante lo sviluppo embrionale, le valvole compaiono precocemente. Alla fine del 2° mese di vita fetale sono già presenti le valvole nei vasi linfatici precoci della regione dei sacchi linfatici giugulari e della parte superiore del dotto toracico. All'inizio del 5° mese, un corredo valvolare apparentemente completo si trova tanto nei linfatici periferici quanto in quelli profondi, sebbene non tutte le valvole siano completamente differenziate. Lo sviluppo di queste valvole indica che si sono già stabilite condizioni idrostatiche, presumibilmente funzionali, simili a quelle dell'adulto. In generale, lo sviluppo delle valvole venose si instaura circa un mese o più dopo quello dei corrispondenti vasi linfatici. Le valvole atrioventricolari si formano in parte per proliferazione del tessuto connettivo sotto l'endocardio, in parte dai cuscinetti endocardici fusi; le valvole semilunari dell'aorta e dell'arteria polmonare derivano da creste accessorie che si evidenziano all'estremo ventricolare della parte del bulbo del cuore e che sono destinate a diventare parte del tronco arterioso.
bibl.: c.p. hickman jr., l.s. roberts, a. larson, Integrated principles of zoology, St. Louis (MO), Mosby, 19939 (trad. it. Zoologia, Napoli, EdiSES, 1995); e. padoa, Manuale di anatomia comparata dei Vertebrati, Milano, Feltrinelli, 199615; w.k. purves, g.h. orians, h. craig heller, Life. The science of biology, Sunderland (MA), Sinauer Associates, 19954 (trad. it. Corso di biologia, Bologna, Zanichelli, 1995).