Johnson, Van (propr. Charles Van)
Attore cinematografico statunitense, nato a Newport (Rhode Island) il 25 agosto 1916. All'epoca dell'intensa produzione della Metro Goldwyn Mayer di film di intrattenimento, negli anni a ridosso della Seconda guerra mondiale, venne chiamato a impersonare una delle figure classiche dell'immaginario americano, quella del boy next door, il bravo ragazzo di sani principi. La fortuna di aver esordito in un periodo in cui molti attori erano stati richiamati alle armi per la guerra, l'indole solare e le doti di eclettismo gli hanno permesso di farsi conoscere dal grande pubblico e di accattivarsene la simpatia.
Educato rigidamente dal padre di origine svedese, nel 1935 J. abbandonò gli studi di legge e si trasferì a New York per esibirsi come intrattenitore nei night club e ottenere parti secondarie in alcuni spettacoli di Broadway (Entre nous, 1935; New faces, 1936). Giunto a Hollywood, esordì nel 1942 apparendo in Too many girls di George Abbotte lo stesso anno siglò un contratto pluriennale con la Metro Goldwyn Mayer. J. dovette accontentarsi di parti minori, poco significative, fino a Dr. Gillespie's new assistant (1942) di Willis Goldbeck, in cui gli venne assegnato il ruolo dell'attore giovane accanto a Lionel Barrymore. Le sue caratteristiche fisiche (capelli rossi, efelidi e occhi azzurri) segnarono indiscutibilmente il suo destino di eterno adolescente in cerca di fortune amorose. Accanto a Spencer Tracy, nella parte del capitano Ted Randall in A guy named Joe (1943; Joe il pilota) di Victor Fleming, ottenne finalmente la popolarità. Tra il 1944 e il 1946 fu secondo per fama solo a Bing Crosby e interpretò, in un decennio di attività intensissima, commedie musicali e sentimentali in coppia con June Allyson (fra cui Two girls and a sailor, 1944, Due ragazze e un marinaio, di Richard Thorpe), spiritosi serial d'ambiente medico (Three men in white, 1944, La scelta difficile del Dottor Gillespie, di Goldbeck), musical acquatici con Esther Williams (Easy to love, 1953, Fatta per amare, di Charles Walters), e qualche film di guerra di maggior impegno (Thirty seconds over Tokyo, 1944, Missione segreta, di Mervyn LeRoy; Battleground, 1949, Bastogne, diretto da William A. Wellman).
Le rare volte in cui riuscì a evadere dal cliché dell'ingenuo e sprovveduto e da produzioni artisticamente irrilevanti, J. dimostrò doti di attore non disprezzabili, sia dispiegando pienamente le sue capacità professionali (Brigadoon, 1954, di Vincente Minnelli), sia scoprendo registri diversi diretto da Richard Brooks nel patetico melodramma The last time I saw Paris (1954; L'ultima volta che vidi Parigi) in cui interpreta un giornalista, Charles, che vive un'intensa e infelice storia d'amore con la giovane e ricca Helen (Elizabeth Taylor), da Edward Dmytryk in The Caine mutiny (1954; L'ammutinamento del Caine), in cui ricopre la parte di un perfido ammiraglio in seconda accanto a Humphrey Bogart, e da Henry Hathaway nel drammatico 23 paces to Baker Street (1956; 23 passi dal delitto), in cui è uno scrittore cieco.
Negli anni Settanta abbandonò il cinema, lavorando però ancora in televisione e in nostalgici spettacoli minori del circuito dei diner theatres. Nel 1985 Woody Allen ne ha disegnato un toccante cammeo in The purple rose of Cairo (La rosa purpurea del Cairo).
R.L. Davis, Van Johnson: MGM's golden boy, Jackson 2001.