vanadio
vanàdio [Lat. scient. Vanadium, dal nome Vanadis della dea nordica della bellezza] [CHF] Elemento chimico, appartenente alla colonna a del V gruppo, 1° periodo, grande, del Sistema periodico degli elementi, di simb. V, numero atomico 23, peso atomico 50.942, di cui sono noti due isotopi stabili naturali, con numero di massa 50 (abbond. relat. 0.25 %) e 51 (99.75 %), e vari isotopi instabili (v. App. I: VI 673 c); fu identificato da M. del Rio nel 1801 e isolato poi da N.G. Sefström nel 1830. È un metallo di colore grigio, abbastanza duttile se puro, usato principalmente per migliorare le caratteristiche meccaniche di leghe metalliche, spec. ad alta temperatura; nei suoi composti presenta le valenze da 2 a 5.
Principali proprietà del vanadio
Calore spec. [103 J kg-1 K-1] 0.48 (25 °C)
Coeff. dilat. term. lin. [K-1] 35 10-6(25 °C)
Condutt. term. [W m-1 K-1] 30.7 (25 °C)
Configurazione elettronica (Ar) 3d3 4s2
Energia di ionizzazione [eV] (I)6.74;(II)14.65
Entalpia di fusione [103 J kg-1] 293.07
Entropia termica [J K-1 mol-1] 28.91 (25 °C)
Massa volumica [103 kg m-3] 6.11 (18.7 °C)
Resistività elettr. [108 Ω m] 18.14 (0 °C)
Sez. d'urto di assorb. per
neutroni termici [barn atomo-1] 5.06
Struttura cristallina (298 K) cub. corpo centr.
(par. reticolari in Å) (a=3.024)
Suscett. magn. mol. [10-6 CGSem] 255 (25 °C)
Temperatura di ebollizione [K] 3653
Temperatura di fusione [K] 2163