Vedi Vanuatu dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016
Vanuatu è un piccolo paese che si compone di più di 80 isole situate nell’Oceano Pacifico meridionale. Esso è membro delle principali organizzazioni regionali dell’area: il Forum delle isole del Pacifico (Pif) e il Segretariato della comunità del Pacifico (Spc). Inoltre è stato il primo paese della regione del Pacifico meridionale - molto legata agli Stati Uniti - a diventare membro del cosiddetto Movimento dei paesi non allineati. Vanuatu mantiene rapporti con le ex potenze coloniali, Francia e Regno Unito, anche se il sostegno tradizionalmente assicurato al movimento che nella Nuova Caledonia rivendica l’indipendenza dalla Francia ha provocato tensioni con il governo di Parigi.
Vanuatu è indipendente dal 1980 ed è una repubblica parlamentare. La politica interna del paese si è tradizionalmente caratterizzata per un elevato livello di frammentazione e instabilità. Non hanno fatto eccezione le ultime elezioni per il rinnovo del Parlamento (composto da 52 seggi), tenutesi nell’ottobre 2012. Benché abbiano infatti riconfermato Sato Kilman alla guida del governo, quest’ultimo risulta sorretto da una maggioranza parlamentare formata da ben 11 partiti.
Circa il 94% della popolazione è melanesiano (Ni-Vanuatu), il 4% è francese e il 2% ha origini vietnamite o cinesi, oppure proviene dalle vicine isole del Pacifico. La maggioranza dei vanuatesi è di religione cristiana (il 37% è presbiteriano, il 15% anglicano e il 15% cattolico). Il tasso di fecondità tra il 2005 e il 2010 è stato del 4%. Il 75% della popolazione vive nelle campagne.
L’economia vanuatese è basata sul settore primario e dei servizi. Più dell’80% della popolazione, infatti, dipende dall’agricoltura di sussistenza e il settore agricolo, pur pesando solo per un quinto del pil, genera circa tre quarti delle esportazioni annue del paese. Di rilievo anche il settore del turismo, che tuttavia è stato colpito dalla crisi economica internazionale e ha così contribuito alla riduzione del tasso di crescita del pil. Turismo, costruzioni e aumento delle esportazioni hanno tuttavia permesso a Vanuatu di riprendere a crescere ad un tasso che nel 2013 dovrebbe attestarsi attorno al 4,4%. Vanuatu è infine un rilevante centro finanziario off-shore e dal 2003 si è impegnato a collaborare con l’Oecd per migliorare la trasparenza e prevedere un effettivo scambio di informazioni in materia fiscale. L’utilizzo del paese come paradiso fiscale e per l’evasione delle tasse ha peraltro generato notevoli tensioni con l’Australia, la cui polizia ha arrestato il segretario di Kilman nell’aprile 2012 con l’accusa di frode fiscale.
Il paese è dipendente dalle importazioni, che provengono per la maggior parte dai vicini Australia, Singapore e Nuova Zelanda, ed esporta in prevalenza prodotti di base, essendo di conseguenza dipendente anche dai prezzi di tali prodotti (il principale è la polpa essiccata del cocco, da cui si ricavano grassi e oli). L’Unione Europea (Eu) garantisce un trattamento preferenziale alle importazioni da Vanuatu, in quanto è uno dei 79 paesi dello Acp Group, ma i maggiori partner vanuatesi per le esportazioni restano Giappone e Thailandia. Un incremento dell’interscambio con l’estero potrebbe derivare dalla partecipazione all’Organizzazione internazionale del commercio, di cui Vanuatu è entrata a far parte nell’agosto 2012. Peso non secondario nell’economia nazionale rivestono infine gli aiuti provenienti dall’estero. Regno Unito, Australia, Francia e Nuova Zelanda sono stati tradizionalmente i principali donatori esteri del paese, cui si sono di recente aggiunti anche Stati Uniti, Eu e Cina.