Vanuatu
Geografia umana ed economica
di Anna Bordoni
Stato insulare dell'Oceania, situato nell'Oceano Pacifico centro-occidentale. La popolazione (186.678 ab. al censimento del 1999) è di ceppo melanesiano e solo per il 23% urbanizzata e distribuita negli unici due centri di rilievo dell'arcipelago, la capitale Port Vila, sull'isola di Éfaté, e Luganville, sulle coste meridionali dell'isola di Espiritu Santo. Nel 2005-06 il Manaro, monte vulcanico alto 1500 m posto sull'isola di Ambae, ha minacciato di entrare in attività, mettendo a rischio la vita degli abitanti.
L'economia ha risentito della forte dipendenza dall'agricoltura, centrata sulla produzione e sull'esportazione di cacao e copra: infatti il settore è troppo esposto alle situazioni meteorologiche (come è avvenuto nel febbraio del 2004, allorché le isole sono state sconvolte dal ciclone Ivy) e dipende dalle fluttuazioni dei prezzi di questi due prodotti sui mercati internazionali. Il governo ha quindi tentato di diversificare le attività produttive, investendo sullo sviluppo del turismo, ma tale iniziativa viene ostacolata dalla mancanza di infrastrutture, di conseguenza il reddito del Paese cresce a un ritmo che è troppo basso e comunque inferiore all'incremento demografico, e circa il 40% della popolazione vive così al di sotto della soglia di povertà.
Storia
di Francesca Socrate
Alle soglie del nuovo secolo il V. continuava a essere contraddistinto dall'instabilità politica che ne aveva segnato la vita durante gli anni Novanta del 20º sec. e che ne avrebbe anche in seguito condizionato le vicende interne. La tradizionale divisione sociale secondo una linea linguistica tra francofoni e anglofoni trovava fin dall'indipendenza, ottenuta nel 1980, una corrispondenza nella dinamica politica, caratterizzata principalmente dalla presenza di due partiti anglofoni, il tradizionale Vanua'aku Pati (VP, Partito della nostra terra) e il più recente National United Party (NUP) nato nel 1991 da una scissione del VP, e di un partito francofono, l'Union des Partis Modérés (UPM).
Dopo la crisi che alla fine degli anni Novanta aveva colpito l'UPM, pesantemente coinvolto in scandali finanziari, e il ritorno al governo del Paese nel 1998 del VP, la debolezza dei contenuti programmatici delle forze politiche nonché la loro conseguente frantumazione emerse nuovamente nell'aprile del 2001. Fu allora infatti che le gravi tensioni maturate all'interno della compagine governativa provocarono la caduta del gabinetto e le elezioni anticipate in maggio, i cui risultati condussero alla formazione di un governo di coalizione tra VP e UPM, guidato da E. Natapei. Ancora lacerato da scandali, tensioni interne e rimpasti, il governo Natapei cadeva nell'aprile e le elezioni anticipate del luglio 2004 registravano un calo significativo dei voti per i maggiori partiti. Tornava pertanto a capo di un governo di coalizione il leader dell'UPM S. Vohor che, costretto a dimettersi nel dicembre per aver tentato di avviare relazioni diplomatiche con Taiwan, veniva sostituito da H. Lini del VP a capo di una nuova coalizione.
Il fenomeno più grave, però, che ha riguardato il V. nei primi anni del nuovo secolo è quello ambientale. Il riscaldamento globale del clima terrestre minaccia infatti gravemente, con l'innalzamento del livello del mare, la sopravvivenza stessa del Paese.