Var
s. m. o f. inv. Acronimo dell’ingl. Video assistant referee, Assistente video dell’arbitro.
• Il «gol fantasma» incriminato era quello di Gianni Rivera nel derby del 1967, Inter-Milan 1-1. «La nuvola bianca era la prova che quel gol non era da dare, ma l’arbitro [Alessandro] D’Agostini si era fidato del suo guardalinee e convalidò», ricorda Carlo Sassi, classe 1929, che nemmeno a farlo apposta compie 87 anni il 1° ottobre: il giorno del debutto della sperimentale «Var» (Video assistant referees) ‒ alias la moviola in campo ‒ in Serie A. «Se usata con criterio la moviola può essere un valido supporto ‒ spiega Sassi ‒, ma attenzione a un aspetto fondamentale: l’arbitro deve rimanere la figura centrale, l’uomo anche nello sport viene prima della macchina». (Massimiliano Castellani, Avvenire, 30 settembre 2016, p. 17, Agorà sette Sport) • L’arbitro a questo punto traccia con le mani l’ormai familiare gesto del quadrato: vuole il monitor della Var per vedere cosa è successo. Dopo la consultazione, esibisce il cartellino giallo per i due giocatori che si erano scontrati e addirittura il rosso per Kaká. Il quale non crede ai suoi occhi e cerca di spiegare all’arbitro che quello era niente più di uno scherzo fatto a un amico. Chiama a deporre lo stesso [Aurelien] Collin che conferma la versione del brasiliano. Niente da fare: Kaká è fuori. La Var funziona, gli arbitri ancora no. (Federico Pistone, Corriere della sera, 14 agosto 2017, p. 39, Sport) • [tit.] Rivoluzione mondiale: il Var a Mosca 2018 [testo] «Si tratta di un giorno storico per una maggiore giustizia nel calcio». Il presidente della Fifa Gianni Infantino non hai mai nascosto di essere un fautore del Var e plaude alla decisione dell’Ifab, che ne ha approvato all’unanimità l’impiego al prossimo Mondiale, a condizione che la Fifa lo approvi. (Giornale di Brescia, 4 marzo 2018, p. 48, Sport).