VARESE (XXXIV, p. 993)
Il centro della città è stato notevolmente migliorato dall'esecuzione delle nuove opere previste dal piano regolatore, tuttora in corso di esecuzione: sono state aperte nuove piazze, ampliate vecchie vie, rinnovata la pavimentazione delle strade. Industrie notevoli a Varese sono, oltre le già ricordate (p. 994), quelle della birra, della carrozzeria, delle campane e, soprattutto, quella aeronautica (stabilimenti Macchi). La città è dotata di un acquedotto con una riserva idrica sufficiente per una popolazione di 100.000 abitanti.
La prefettura e l'amministrazione provinciale hanno sede nell'antica villa dei marchesi Recalcati, passata poi in proprietà dei conti Morosini e trasformata nel 1874 in albergo.
Il nuovo Museo "Barocco dall'Aglio" (cfr. p. 994) di S. Maria del Monte, collocato in un edificio ideato da L. Pogliaghi, ed ora aperto al pubblico, accoglie non soltanto il patrimonio artistico del donatore ma anche quello del vecchio museo del santuario.
Varese, che appartiene alla diocesi di Milano, non di Como (p. 995), fu designata capoluogo della provincia omonima nel compartimento della Lombardia austriaca pubblicato l'anno 1785 da Giuseppe II e tale rimase fino al 1789. Fu poi capoluogo del dipartimento del Verbano dal 1797 al 1798, durante la Repubblica Cisalpina: in tal senso va corretto quanto è detto a p. 993.
Fra le vie naturali che dal Lago Maggiore si dirigono a Milano per Varese (p. 993) si ricordino anche quelle da Luino attraverso la Valcuvia, che sono e sono state in ogni tempo le più frequentate.
La battaglia di Varese combattuta da Garibaldi contro le forze austriache del generale Urban ebbe luogo non il 23 (cfr. p. 995) ma il 26 maggio 1859.