VARESOTTO (A. T., 24-25-26)
S'intende di regola con questo nome la maggior parte dell'attuale provincia di Varese, e cioè la zona compresa tra il solco della Tresa - che isola a N. il blocco micascistoso dell'alto Luinese - e una linea corrente lungo il margine meridionale della fascia di colline che guardano l'alta pianura della Lombardia occidentale, linea che va, a larghe ondulazioni, da Laveno per Casciago, Induno Olona e Viggiù sino al Comasco. La regione consta di un settore montuoso a settentrione (altezza massima 1000-1200 m.), di natura prevalentemente cristallino-calcareo-dolomitica, a morfologia piuttosto varia e smembrato da più o meno larghi corridoi vallivi (Val Cuvia, Valganna, V. di Brinzio, ecc.) e di un molto più ampio corteo di colline, emergenti però solo in parte dai depositi morenici ed alluvionali del Quaternario. In questa seconda sezione il lembo occidentale, che si appoggia al Verbano, è caratterizzato da numerose conche lacustri (laghi di Monate, di Comabbio, di Biandronno, di Varese, ecc.) o torbose o prative, separate le une dalle altre da diaframmi di materiale morenico, mentre il lembo orientale consta di pianori terrazzati, su cui poggiano deboli rilievi morenici, e che s'aprono in piccoli anfiteatri.
Una regione come questa, che si estende sopra una superficie di circa 700 kmq. (dei quali poco più di 300 nel settore montano), e che ha da zona a zona notevoli diversità di terreni e di colture (la superficie improduttiva sale dal 16 al 32% della totale, quando si passa al settore montano dalle colline occidentali), manca, naturalmente, di una vera unità geografica. Comune tuttavia alle diverse plaghe del Varesotto è il forte parcellamento della proprietà agraria, il dominio quasi assoluto della piccola azienda, e d'altro canto lo sviluppo notevolissimo dell'artigianato e della grande industria, che sono insieme causa ed effetto della densità relativamente assai elevata attinta dalla sua popolazione (da una media di 170 ab. per kmq. nel settore di montagna, si sale ad oltre 200 nella regione collinosa occidentale e a più di 450 nella regione collinosa orientale). L'agricoltura e l'allevamento - specie bovino - rimangono alla base dell'attività della regione; le industrie, nondimeno, vengono occupando un posto via via sempre più notevole, a mano a mano che si scende nella zona prossima al capoluogo (filatura della seta e del cotone, industria del cuoio, metallurgica, valigeria, industrie alimentari). Recente e fortunato è l'incremento dell'industria turistica, che si giova di una rete di strade e di un complesso di mezzi e di iniziative che pongono il Varesotto tra le zone meglio favorite del regno. La popolazione si aggira intorno ai 180.000 ab., dei quali meno di 1/3 nella zona di montagna.
Bibl.: U. Pagliarini, Condizioni generali dell'agricoltura nella provincia di Varese, in Annali Sperim. agraria, VI (1932).