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variazione intraspecifica

di Saverio Forestiero - Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)
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variazione intraspecifica

Saverio Forestiero

Variazione relativa a uno o a più caratteri (di tipo morfologico, genetico, biochimico, etologico ecc.) rilevabile dal confronto tra gli individui di una specie. La variazione intraspecifica evolutivamente importante è quella, in tutto o in parte, geneticamente determinata da uno o da parecchi geni contemporaneamente. Essa può essere descritta all’interno di una singola popolazione di una specie (variazione intrapopolazionale), oppure confrontando tra di loro più popolazioni conspecifiche (variazione interpopolazionale). Nel campione considerato, la variazione intraspecifica del carattere esaminato può assumere un andamento continuo (tipico dei cosiddetti caratteri quantitativi/poligenici, come per es., la statura nella nostra specie, e più in generale la taglia degli organismi), oppure può variare in modo discontinuo (come nei caratteri qualitativi/unigenici, per es., il sistema RH). La combinazione tra tipo di carattere considerato (continuo o discontinuo) e numero di popolazioni studiate (una sola o molteplici contemporaneamente) determinerà quattro diversi assetti di variazione intraspecifica: (a) cline intrapopolazionale (variazione continua intrapopolazionale); (b) polimorfismo (variazione discontinua intrapopolazionale); (c) clini geografici (variazione continua interpopolazionale); (d) razze geografiche (variazione discontinua interpopolazionale). Spesso gran parte della variazione intraspecifica su base geografica è adattativa e correlata ai differenti tipi di ambienti in cui la specie vive; le differenze genetiche e fenotipiche interpopolazionali, che possono essere più o meno grandi, sono da ricondurre a cambiamenti della variazione genetica intrapopolazione che fluisce da una popolazione all’altra.

→ Evoluzione genetica dell’uomo

Vedi anche
darwinismo Denominazione delle teorie elaborate da C. Darwin per interpretare l'evoluzione degli organismi attraverso il meccanismo della selezione naturale. Secondo il darwinismo, il campo di variabilità nel quale agisce il meccanismo di selezione può essere determinato sia da cause interne, di natura genetica, ... fenotipo In genetica, l’insieme delle caratteristiche morfologiche e funzionali di un organismo determinate dall’interazione fra la sua costituzione genetica e l’ambiente. Il fenotipo indica sia la specifica espressione di un gene che l’insieme dei caratteri di un determinato organismo: esso comprende quindi ... etologia Studio comparato del comportamento animale, con l’assunto che specifici moduli comportamentali caratterizzino e distinguano ciascuna specie al pari dei caratteri morfologici. Scopi primari dell’etologia sono la descrizione del comportamento animale e la sua interpretazione dal punto di vista funzionale, ... specie biologia Nella sistematica biologica, categoria che rappresenta l’unità fondamentale di base del sistema di classificazione. specie sistematica specie comprendente diverse sottospecie (dette anche specie elementari o, in botanica, giordanoni), cioè diverse popolazioni o gruppi di popolazioni, normalmente ...
Categorie
  • GENETICA in Biologia
Vocabolario
variazióne
variazione variazióne s. f. [dal lat. variatio -onis, der. di variare «variare»]. – 1. Con riferimento al valore trans. del v. variare: a. Il fatto di variare, di portare o di subire qualche cambiamento nell’aspetto, nell’ordine, nell’andamento...
intraspecìfico
intraspecifico intraspecìfico agg. [comp. di intra- e specie, secondo l’agg. specifico] (pl. m. -ci). – In biologia (in contrapp. a interspecifico), che riguarda i rapporti fra individui di una stessa specie.
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