variazione
Presente con minima frequenza nel Convivio e nella Commedia. Il significato fondamentale è " differenza ", " discrepanza ", così in Cv I VI 4 E perché queste variazioni sono ne li uomini non intendo al presente mostrare, come nel passo astronomico di II XIII 9 la variazione de la sua [della luna] luminositade, che ora luce da un lato, e ora luce da un altro, secondo che lo sole la vede (ricordo dell'Averrois latinus? cfr. De Substantia orbis c. 2 " Et partes diversantur in hoc in diaphaneitate et non diaphaneitate... Et Luna videtur esse densa et obscura, et recipiens lumen ab alio, scilicet a Sole... "). Uso eccezionale in Pg XXVIII 36 con li occhi passai / di là dal fiumicello, per mirare / la gran varïazion d'i freschi mai, dove variazion sta per " varietà ", comune in simili contesti (cfr. Boccaccio Dec. III Introd. 8 " era un prato di minutissima erba, e verde... dipinto tutto forse di mille varietà di fiori, chiuso dintorno di verdissimi e vivi aranci ".
Altre due occorrenze del sostantivo si registrano nell'ediz. Simonelli in Cv IV III 5 la variazione de l'oppinione, dove sia la '21 che Busnelli-Vandelli leggono la narrazione de l'oppinione.