varicella
Malattia infettiva da virus, acuta ed epidemica, caratterizzata da un esantema vescicolare. L’agente eziologico è un herpes virus (varicella-zoster virus, VZV). La v., il cui periodo di incubazione è di ca. 14 giorni, ha contagiosità molto elevata e conferisce immunità permanente. Talora, però, il virus permane allo stato latente nei gangli dei nervi sensitivi, rendendo possibile una riattivazione dell’infezione in forma di herpes zoster. Il contagio avviene generalmente per via respiratoria o, più raramente, per via cutanea. Il quadro clinico della malattia inizia con prodromi aspecifici (astenia, inappetenza, cefalea, dolori muscolari e della colonna vertebrale, ecc.) cui segue lo stadio eruttivo: comparsa di macule rosse che rapidamente si trasformano in papule, poi in vescicole, infine in pustole e in croste che cadono e solo in taluni casi lasciano cicatrici. Caratteristica fondamentale dell’esantema è la sua comparsa a gittate successive cosicché nel periodo di invasione si possono osservare contemporaneamente macule, papule, vescicole e pustole. La febbre, in alcune forme, è pressoché assente, e in altre è alta e continua. La durata del periodo eruttivo è di 8÷10 giorni, e le complicazioni rare (nefrite, encefalite).