IONICI, Vasi
, Il termine ha acquistato un valore storico per esser legato a un periodo di ricerche ora definitivamente superato in conseguenza delle esplorazioni dell'ultimo mezzo secolo e dei ricchissimi apporti di nuovo materiale rivelato. Di modo che, mentre i vasi i. studiati da Endt comprendevano quasi esclusivamente prodotti etruschi, oppure quei gruppi intermedî, come le coppe del gruppo di Fineo o le idrie ceretane, ora quasi concordemente assegnati a fabbriche italiche, i prodotti sicuri di Samo, di Rodi, delle coste ioniche, del Delta egiziano e delle città coloniali del Ponto vengono generalmente accomunati sotto la denominazione anche più anodina di greco-orientali (east-greek, ostgriechisch). Di fatto il termine ionico è rimasto di corrente impiego per quella ricca serie di coppe profonde a vernice bruna e striature violette ugualmente diffuse in territorio ionico e in Italia, e di cui sembra necessario ammettere diversi centri di produzione nella Ionia e in Italia (v. da ultimo F. Villard, Mél. Arch. Hist., lxiii, 1951, p. 38 ss.): e ugualmente, per l'estremo sviluppo di questa produzione, la serie delle raffinatissime coppe miniaturistiche basate su modelli attici (i così detti ionische Kleinmeister).
Sotto la generale accezione di vasi i. si fanno rientrare di consueto i gruppi orientalizzanti rodio-milesii (wild-goat style), quelli a figure nere provvisoriamente chiamati "clazomenii" e "di Fikellura"; il gruppo chiotico e delle situle di Dafne. Meno pertinente sembra l'inserzione in questo contesto della ceramica cicladica, ammessa da E. Homann-Wedeking. I gruppi dei dèinoi; Campana, di Northampton, e quello ancora più periferico e compatto delle hydrìai di Caere vengono anche considerati dipendenze o corollari della produzione ionica, anche se i rispettivi centri di produzione vengono cercati ora in territorio ionico, ora in Italia. Per i gruppi di ceramiche citati, si veda: ceretane, idrie; cicladici, vasi; clazomene; naucrati; pontici, vasi; rodii, vasi.
Bibl.: J. Endt, Beiträge zur ionische Vasenmalerei, Praga 1899; E. Kunze, in Ath. Mitt., LIX, 1934, p. 81 ss.; E. Homann-Wedeking, Vasenornamentik, Atene 1938; id., in Ath. Mitt., LXV, 1940,p. 28 ss.; R. M. Cook, in Ann. Brit. Sch. Ath., XLVII, 1952, p. 123 ss.; C. V. A., British Mus., VIII, 1954 passim.