OTRICOLENSI, Vasi
Il tentativo di assegnare a fabbriche di Otricoli quella produzione di "pre-sigillata" che corrisponde abbastanza bene alle coppe megaresi è stato gradualmente abbandonato e il nome stesso sostituito dalla denominazione meno impegnativa di Classe di Popilius dal nome del più famoso figulo che ne ha firmati i prodotti. Se infatti due o tre coppe di questo gruppo portano in aggiunta alla firma di Popilius il toponimo Ocriclo, un altro vaso dello stesso tipo e firmato allo stesso modo ha il toponimo Mevania (Bevagna). Nell'àmbito di questa produzione che è da situare in territorio umbro-etrusco, si conoscono altre firme di figuli, quali L. Quintius, L. Atinius, C. Lappius. La classe consiste generalmente di coppe in terracotta rossa non verniciata (raramente in vernice bruno nerastra) con decorazione geometrica e ad elementi vegetali, in specie cauli di acanto che si sviluppano da un centro alla base. La datazione comunemente accettata è nella metà del I sec. a. C. (v. terra sigillata).
Bibl.: A. Baudrilalrt, in Mélanges Arch. Hist., 1889, p. 288 ss.; M. Sieburg, in Röm. Mitt., 1897, p. 40 ss.; F. Courby, Les vases grecs à relief, Parigi 1922, p. 415 ss.; A. Oxè, in Bonn. Jahrb., 1933, p. 81 ss.; H. Comfort, in St. Etr., XI, 1937, p. 407 ss.; C. Pietrangeli, Ocriculum, Roma 1943, p. 40 ss.